È ormai certa la notizia del ritrovamento del corpo di Giulio Regeni, il giovane ricercatore italiano scomparso al Cairo lo scorso 25 gennaio, il giorno dell'anniversario delle rivolte del 2011. Una conferma ufficiale ancora manca, ma con il passare delle ore non arriva neppure una smentita e quel corpo che due fonti dicono sia stato trovato in periferia, riverso in un fosso, sembra essere quello del 28enne friulano.
Il corpo è stato ritrovato nella zona di Hazem Hassan, nella città satellite del 6 Ottobre. Regeni era stato visto l'ultima volta, ormai più di una settimana fa, a Dokki, quartiere sulla riva occidentale del Cairo. Poi di lui si erano perse tutte le tracce.
Il quotidiano Al Watan sostiene che il cadavere appartenga a "un giovane uomo di circa 30 anni, totalmente nudo nella parte inferiore" e che abbia "tracce di tortura e ferite su tutto il corpo". Ma c'è anche la versione della polizia di Giza, che - scrive il quotidiano Youm 7 - sostiene la morte sia da attribuire a "un incidente stradale". E di chiaro in questa vicenda c'è ancora molto poco, perché la procura parla invece di "segni di tortura, bruciature di sigaretta, percosse, escoriazioni e un orecchio tagliato".
Questa mattina anche Mohamed Sobhi, noto attivista egiziano per i diritti civili, ha confermato la morte di Giulio. "Dopo un diverbio con la polizia mi hanno consentito di vedere solo il viso, lo stesso delle foto del giovane che mi sono state fornite dai suoi amici". Nessuna informazione sui segni che avrebbe sul corpo, ma il ministero dell’Interno del Cairo sostiene che si tratta di lividi e abrasioni ma non segni di tortura.
Intanto la procura di Roma indaga per omicidio a carico di ignoti. La polizia giudiziaria è stata incarica di svolgere i primi accertamenti preliminari
Cauta la posizione della Farnesina, che all'inizio ha parlato di un "possibile tragico epilogo" alla vicenda di Regeni, in attesa però "di conferme ufficiali da parte delle autorità egiziane" e tuttavia ha già espresso le sue condoglianze alla famiglia del giovane ricercatore, che si trovava al Cairo per la sua tesi sull'economia locale, arrivato all'Università americana (AUC) da Cambridge, dove era studente di dottorato.
Dal canto suo, dice una fonte della sicurezza egiziana, il ministero dell'Interno al Cairo non commenterà la vicenda fino a quando non siano concluse le indagini.
Il governo italiano ha chiesto un'indagine congiunta, "con la partecipazione di esperti" da Roma e convocato l'ambasciatore in Italia, chiedendo "la massima collaborazione a tutti i livelli". Sta anche facendo pressioni perché il corpo venga rimandato a casa al più presto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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