Gabrielli: "Indispensabili assunzioni e nuovo contratto"

Parla il capo della Polizia di Stato, Franco Gabrielli, al raduno nazionale Fsp Polizia di Stato, che chiede più assunzioni e un nuovo contratto di lavoro. Presenti anche le vittime della criminalità, quelle che lo Stato ha perseguito per essersi difese dai banditi.

Gabrielli: "Indispensabili assunzioni e nuovo contratto"

"I cittadini hanno bisogno di vederci strada, hanno bisogno di vedere poliziotti e carabinieri presenti dove vogliono e dove c'è più insicurezza". Non usa mezzi termini il capo della Polizia di Stato, Franco Gabrielli, al raduno nazionale Fsp Polizia di Stato, tenutosi a Martellago in provincia di Venezia, lunedì scorso. Nessun giro di parole per dire che i cittadini hanno bisogno di sentirsi più sicuri, soprattutto perché, sostiene, "la nostra è una società che sta sempre più invecchiando, che si sta sempre più precarizzando, e quindi la sicurezza e la percezione della sicurezza hanno contorni che vanno al di là di quelli che sono gli indici statistici".

Dati alla mano, la percentuale dei reati diffusa dal Viminale sembra infatti andare in controtendenza, rispetto a quello che effettivamente si vede e si sente stando a contatto con le persone e con la realtà. Il Viminale registra un calo dei reati, con un boom però di crimini commessi dagli stranieri. Tra il primo gennaio infatti e il 30 giugno 2018 sono state denunciate e/o arrestate 429.506 persone, di cui 136.876 stranieri (il 31,9% del totale)."Si denuncia meno - ha detto Walter Mazzetti, segretario generale Fsp Polizia di Stato - ma questo non vuol dire che ci sia meno criminalità. Un dato è certo: c'è una forte insicurezza e lo si percepisce distintamente da come i cittadini sentano la necessità di difendersi da soli".

E basta girare per le città per sentire di: furti, rapine, delinquenza, zone off limits di importanti città, giri di droga e prostituzione. Ma a questa insicurezza c'è un rimedio. "Ci sono due strumenti - dice Gabrielli - che il governo ha: quello delle assunzioni che devono colmare il vuoto che il blocco del turnover ha prodotto, e quello di mettere mano quanto prima a un nuovo contratto di lavoro, per monetizzare tutto il disagio che un operatore di polizia è chiamato a sopportare per essere presente laddove i cittadini lo vogliono vedere".

Presenti all'incontro infatti anche quelle vittime che lo Stato vorrebbe ammazzare due volte: prima dai delinquenti, e poi dai processi. Rosina Fracasso e Libero Bendini, la coppia di Piacenza D'Adige, rapinata e seviziata, in casa prropria, la sera del 20 luglio 2016 da due marocchini. Libero Bendini è in sedia a rotelle proprio da quella sera. Presente anche il benzinaio di Ponte di Nanto (Vicenza), Graziano Stacchio, e l'imprenditore Robertino Zancan. Stacchio la sera del 3 febbraio 2015 aveva sparato e ucciso uno dei rapinatori, l'albanese Albano Cassol, di un commando di banditi che stava prendendo d'assalto la gioielleria di Zancan. Aveva sparato per salvare la vita a una commessa. “Noi vittime di rapina subiamo un inferno di violenza, che io ho provato sulla mia pelle - ha detto Zancan - occorre tirar via i delinquenti dalla strada, e legittimare le forze dell’ordine perché possano difenderci adeguatamente. Ma una cosa è certa: piuttosto che essere massacrati è giusto difendersi”.

E in sala anche Franco Birolo, il tabaccaio di Civè di Correzzola che la notte tra il 25 e il 26 aprile 2012 sparò e uccise il moldavo Igor Ursu, che assieme a tre complici aveva sfondato con un'auto la vetrina del suo negozio, collegato all'abitazione. “Sono stato vittima non solo della rapina, ma di un inferno giudiziario interminabile che è durato anni - ha detto Birolo - Il pm aveva chiesto la mia assoluzione ma sono stato condannato a 2 anni e 8 mesi e a risarcire alla famiglia del rapinatore 325mila euro. La riforma della legittima difesa è indispensabile”.

Un argomento che non manca di sollevare polemiche e dubbi. "Sono i poliziotti, i carabinieri, i finanzieri a dover difendere le persone - ha detto Gabrielli - se il cittadino nella propria casa possa difendersi più o meno legittimamente questo è un dibattito politico. Io parto dal presupposto che il cittadino deve pretendere che le forze dell’ordine lo difendano, e non che si faccia giustizia da solo. Poi ci sono alcuni aspetti importanti: il cittadino vittima di un’aggressione non deve essere lasciato solo e non deve essere lasciato a meccanismi giudiziari che a volte lo colpevolizzano ulteriormente. Su questo sono molto in sintonia su quelli che possono essere strumenti che difendono ulteriormente il cittadino vittima di aggressione, ma sull’uso della forza credo che i poliziotti, carabinieri e finanzieri debbano esserne i veri titolari".

"Quelli che gridano al far west in realtà non hanno nulla da dire, ma attaccano questa riforma senza argomenti tecnici, politici e giuridici - ha detto Andrea Ostellari, presidente commissione Giustizia al Senato, nonché relatore del testo sulla legittima difesa - In realtà il far west oggi esiste e noi vogliamo riportare questo paese alla normalità. Come Stato abbiamo deciso di stare dalla parte delle vittime, dei cittadini perbene che si difendono da aggressioni gravissime. Da quando questa legge sarà in vigore, lo Stato li difenderà, soprattutto con un intervento chiaro e semplice: a soggetti che hanno deciso di delinquere non sarà più riconosciuto il risarcimento del danno". Poi ha continuato: "le forze dell'ordine hanno bisogno di nuovi mezzi, maggiori risorse e interventi che questo nuovo governo sta cercando di fornire".

"Oggi abbiamo un’età media che sfiora i 47- 48 anni di età - dice Walter Mazzetti, segretario generale Fsp - e questo la dice lunga su quello che può essere l’efficienza di una forza di polizia in un Paese come il nostro. Noi ci aspettiamo un impegno serio, soprattutto in termini di nuove assunzioni. Chiediamo lo scorrimento delle graduatorie attualmente in atto, perché siamo in sofferenza. Nei prossimi venti anni arriveranno a pensionamento tutti quelli che si sono arruolati negli anni del terrorismo e se Governo e Parlamento non riusciranno a garantire interventi seri,arriveremo all’asfissia".

E sul decreto sicurezza? "Il decreto sicurezza - ha detto Gabrielli - presenta diversi strumenti che noi abbiamo chiesto al ministro di introdurre. Su altre questioni che attirano l’attenzione dell’opinione pubblica andremo a verificare. Ci sono alcune cose che noi abbiamo chiesto e che sono state inserite, come le misure sul versante del contrasto alla criminalità di stampo mafioso.

Per gli aspetti invece che suscitano maggiore reazione anche nell’opinione pubblica come i temi dell’immigrazione, lo verificheremo nei fatti, nelle situazioni. A me non piace mai fare considerazioni prognostiche, su quelle saranno i fatti poi a consentirci di dare un definitivo giudizio".

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