Gender, per la Coop il 40% degli italiani è fluid

Un'indagine condotta dalla Coop sostiene che quasi metà degli italiani non sia certa di essere uomo o di essere donna. Ma c'è chi parla di propaganda

Gender, per la Coop il 40% degli italiani è fluid

Quasi la metà degli italiani non è ancorata a una concezione fissa della propria identità sessuale. Questo, stando a quanto riportato questa mattina su La Verità, è il dato principale - quello che balza subito agli occhi e che qualcuno magari considererà quantomeno opinabile - emerso "grazie" a un'indagine effettuata dalla Coop.

"Gender fluid" è la definizione - ormai abbiamo imparato a conoscerla - utilizzata per identificare quelle persone che non si comportano secondo le velleità tipiche dei due generi sessuali etichettati binari. Cioè i due sessi che si pensava essere maggioritari prima di quello che sembra l'avvento di una vera e propria rivoluzione prima culturale e poi antropologica, ma uomo e donna, per intenderci, adesso starebbero vivendo una crisi concettuale, tanto da essere finiti in discussione rispetto alla loro stessa esistenza. Il fatto - dicono le statistiche del centro di ricerca dell'Associazione nazionale cooperative di consumatori Coop - è che il 40% delle persone - tutte residenti nel Belpaese - dichiara di porsi all'interno di una linea mediana tra l'essere di sesso maschile e l'essere di sesso femminile. Il che potrebbe sembrare un po'azzardato, ma in tempi di diffusione di tematiche care a certa cultura Lgbt, diviene difficile provare dello stupore per quanto si apprende leggendo sul quotidiano citato.

Anche gli italiani - allora - avrebbero abbandonato quello che per alcuni è solo "oscurantismo", cioè il rimanere legati alla concezione tradizionale della famiglia e della sessualità eterosessuale. Lo sciorinare delle statistiche nei loro dettagli ci consente di comprendere meglio di cosa stiamo parlando: non sicuro della propria appartenenza sessuale - questo è il primo tassello dell'indagine - è il 36% del campione, che è composto da 7mila intervistati. Poi ci sono quelli che del gender non ne vogliono sapere, ovvero il 22% degli italiani intercettati dalla rilevazione statistica in questione tra coloro che sulla carta d'identità risultano avere meno di 35 anni d'età. Gli italiani, forse, sono vittime di certa propaganda? Qualcuno, di sicuro, la penserà così.

Per esempio i tanti attivisti pro life che in questi anni hanno denunciato la promozione della cosiddetta "propaganda Lgbt" o "ideologia gender" - che dir si voglia - nelle istituzioni pubbliche, aule scolastiche su tutti.

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