"C'è stato un nuovo naufragio al largo della Libia". A lanciare l'emergenza è stato il profilo Twitter di Alarm Phone, la piattaforma che aiuta gli immigrati in difficoltà nel Mar Mediterraneo, avvertendo le autorità tunisine, maltesi e italiane. Questa mattina una ventina di persone, tra cui donne e bambini, hanno infatti avuto problemi con la propria imbarcazione, da poco partita dalle coste libiche. Otto di questi sono caduti in mare e al momento risultano disperse. La Mediterranea Saving Humans, l'ong dei centri sociali finita nei guai giudiziari per aver disatteso gli ordini del Viminale ed essere entrata illegalmente con la "Mare Jonio" in acque territoriali italiane, chiede ora "un intervento urgente" per "salvare il gommone".
Mentre in Libia infiamma lo scontro, dalle coste continuano a partire i barconi carichi di clandestini alla volta del Vecchio Continente. Nonostante Matteo Salvini abbia chiuso tutti i porti e respinto l'assalto delle ong, azzerando così gli sbarchi in Italia, i trafficanti di morte non smettono di mettere in mare le carrette per attraversare il Mediterraneo. L'ultima è partita questa mattina e, quando è arrivata al confine con la Tunisia, ha avuto qualche problema. "Alarmphone ha ricevuto una chiamata stamattina intorno alle 6.00 da venti persone, tra cui donne e bambini, in difficoltà a largo delle coste della Libia", si legge sul profilo Twitter dell'organizzazione che ha anche riferito che "otto persone sono cadute in mare e sono disperse". "Il motore non funziona - si legge ancora nel tweet del servizio telefonico per gli immigrati in difficoltà - l'imbarcazione imbarca acqua ed è alla deriva in prossimità del confine libico-tunisino".
+++ #Alarmphone was called this morning at approx. 6am CEST by 20ppl, incl. women & children in distress off the coast of #Libya +++
— Alarm Phone (@alarm_phone) 10 aprile 2019
They report that 8ppl have fallen into the sea and are missing. They lost their engine, water is coming into their boat. Authorities are informed.
Il naufragio al largo della Libia arriva a ridosso dello scontro sulla nave "Alan Kurdi" della ong tedesca Sea Eye che da sei giorni ha a bordo 64 immigrati clandestini e aspetta l'indicazione di un porto sicuro. "Sei giorni di attesa per un approdo - scrive su Twitter Carlotta Sami, portavoce dell'Unhcr - a che punto si vuole arrivare?". Il caso di oggi potrebbe rinvigorire il continuo braccio di ferro sugli sbarchi. Tanto che Alarm Phone ha subito iniziato a fare pressioni sulle autorità di Tunisi, La Valletta e Roma. "Tripoli non è raggiungibile - twittano - nessuna sorpresa a causa della guerra in corso lì". E subito dopo: "Nessuno risponde, compresa Roma. Che voi siate maledetti, assassini", l'ex no global del G8 di Genova che si era messo al timone della Mare Jonio, twitta contro il governo italiano. "Nessuno risponde, compresa Roma - ha scritto - che voi siate maledetti, assassini". Nel frattempo l'aircraft della Sea Watch, il velivolo "Moonbird" per soccorrere l'imbarcazione.
Sempre Allarm Phone ha reso pubblico su Twitter un audio in cui si sentono alcuni migranti urlare: "Stiamo morendo, moriremo in mare. Moriremo in Libia e in Tunisia. Se non arriviamo in Italia moriremo tutti".
Per l'Ong che raccoglie le richieste di aiuto dei migranti "il telefono sulla barca si sta scaricando" e "non ci sono soccorsi in vista". Ma la Marina libica ha fatto sapere di essere in procinto di arrivare sul posto".In questo momento uomini donne e bambini stanno affondando davanti alle coste della Libia. 8 di loro sono già morti. Tutte le autorità sono informate da 4 ore di questa situazione. Nessuno risponde, compresa Roma. Che voi siate maledetti, assassini.
— luca casarini (@lukacasa) 10 aprile 2019
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