Il pericolo di una deriva violenta dell'estremismo antagonista è sempre presente. L'allarme arriva da Marco Minniti, sottosegretario con delega all'intelligence, punta il dito contro le frange violente di casa nostra, ma anche contro l'estremismo islamico jihadista. "Attenzione alta all’estremismo antagonista sulle rivendicazioni ambientaliste, sul diritto al lavoro e alla casa. La potenzialità dell’eversione di matrice anarco-insurrezionalista - sottolinea a Minniti - è capace di infiltrare manifestazioni di dissenso, come la mobilitazione No Tav". Cala invece, scrive il sottosegretario in articolo che verrà pubblicato dalla rivista ItalianiEuropei, il pericolo sul fronte marxista-leninista perché "la situazione di disagio socialenon sembra in grado di attribuire nuova linfa a progetti eversivi di stampo brigatista, tuttora perseguiti da ristretti circuiti dell’estremismo marxista-leninista".
Ma oltre al pericolo del terrorismo politico, c'è anche quello di stampo religioso che negli ultimi anni ha registrato un'impennata, anche in Occidente e in Italia. "Il terrorismo di matrice jihadista continua a rappresentare una temibile minaccia. Molta attenzione è rivolta al fenomeno dei cosiddetti foreign fighters per il correlato rischio di reducismo". Sta crescendo, infatti, il numero delle partenze di volentari europei che, dopo aver preso contatti sul web, decidono di unirsi alla causa della jihad. "Si tratta tanto di cittadini stranieri residenti nel Vecchio continente quanto di cittadini occidentali convertiti all’Islam radicale - spiega Minniti -. Gli elementi di preoccupazione sono legati alla possibilità che questi soggetti, dopo essere entrati in contatto sul campo con gruppi qaedisti e aver acquisito specifiche capacità offensive, decidano di tornare in Occidente, Italia compresa, per attuare attacchi o creare filiere radicali". 538em;">Il fenomeno, che è particolarmente diffuso in altri paesi del continente, sta raccogliendo proseliti anche in Italia, come dimostra la recente morte in Siria di un cnostro connazionale che si era unito ai rivoltosi islamici.
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