Guerre, soldi e donne Ecco il vero Kennedy

I voti della mafia, l'incubo atomico, la strana morte di Marylin. Jfk fu l'eroe falso del progressismo pacifista

Guerre, soldi e donne Ecco il vero Kennedy

C hi era davvero John Fitzgerald Kennedy, idolo delle sinistre mondiali e in Italia idolo personale di Walter Veltroni che cercò a lungo di spacciarsi per il «Kennedy italiano»? Era davvero un uomo di sinistra democratico e pacifista, un uomo specchiato e modello dell'idealismo democratico? Vediamo. Come uomo, fu il più infedele puttaniere del XX secolo, non soltanto per la sua lunga e tragica storia con l'attrice Marilyn Monroe (che condivideva nel suo letto con il fratello Robert, assassinato pochi anni dopo la sua morte), ma perché trasformò la Casa Bianca in una gigantesca casa di appuntamenti mondani ed erotici, accompagnati dall'immancabile voce di Frank Sinatra, a sua volta legato agli ambienti più opachi della mafia siculo-americana, di cui faceva parte anche Sam Giancana, l'ultimo autista di Al Capone, personaggio ambiguo indagato e protetto a fasi alterne dalla famiglia Kennedy e sospettato di esser parte del complotto finale che portò all'omicidio del trentacinquesimo presidente degli Stati Uniti.

Kennedy fu un guerrafondaio e non un pacifista: eroe militare durante la Seconda guerra mondiale come ufficiale di Marina cui vengono attribuiti molti atti eroici. Portò il mondo sull'orlo della Terza guerra mondiale durante la crisi dei missili sovietici impiantati nella Cuba di Fidel Castro dal segretario del Pcus Nikita Krusciov (successore di Stalin dopo la parentesi di Malenkov) minacciando un attacco atomico se i sovietici non avessero ritirato le loro armi dai Caraibi. E poi condusse gli Stati Uniti nel pantano della guerra del Vietnam, territorio che era stato a lungo una colonia francese, poi occupata dai giapponesi durante la guerra e infine suddivisa come la Corea in due Stati di cui uno comunista al Nord e uno filo-occidentale al Sud. I Vietmin, partigiani comunisti del Sud, avevano già sconfitto i francesi a Ben Diem-Phu e la potenza coloniale europea si era ritirata dallo scacchiere indocinese. Fu una scelta di Kennedy quella di impedire al Nord comunista di impossessarsi del Sud (cosa che alla fine di una martoriata guerra avvenne lo stesso) ingaggiando un conflitto militare senza soluzioni che spaccò il suo Paese (i giovani americani fuggivano in Canada per non partire per il Vietnam) e provocò una delle più profonde crisi morali della storia dell'Occidente. Ricchissimo, figlio di un padre filonazista in combutta con i trafficanti di alcol, John Fitzgerald fu un giovane uomo viziato, privo di qualsiasi scrupolo e tuttavia considerato una icona insieme alle figure contemporanee di Krusciov (che a causa sua perse il posto di leader sovietico) e di papa Giovanni XXIII.

Durante il proibizionismo negli anni Venti il vecchio Joe trafficò con i gangster mafiosi italo-americani per i quali importava liquori sotto copertura diplomatica. Uno di loro, Sam Giancana, ultimo autista di Al Capone, è uno dei sospettati per l'omicidio di John Kennedy. La storia è complicata: il fratello di John, Robert Kennedy (assassinato a sua volta nel 1968) aveva fatto carriera come procuratore generale perseguendo Giancana e gli ultimi gangster. Poi ci fu un rovesciamento di fronti: Joe Kennedy padre fece un accordo con Giancana facendolo scagionare dal figlio Robert in cambio di un appoggio elettorale per l'altro figlio John. Ma dopo l'elezione l'accordo fu rotto dai fratelli Kennedy e Giancana passò al contrattacco legandosi con esuli cubani nemici di Kennedy, colpevole ai loro occhi di non aver concesso una copertura aerea all'invasione di Cuba degli esuli cubani alla Baia dei Porci. Giancana era in contatto anche con i castristi e con i sovietici, in un intrico mai chiarito di spionaggio, contrabbando e mafia.

La povera Marilyn Monroe, amante di entrambi i fratelli Kennedy (memorabile la sua performance «Happy birthday mister President» che mandò in bestia la First Lady Jacqueline Kennedy, futura signora Onassis) pagò con la vita gli intrighi della corte alla quale i giornali scandalistici avevano dato il nome di «Camelot», come quella di re Artù. Marilyn fu uccisa con una supposta di barbiturici e la sua morte archiviata come suicidio, ma si sospetta Giancana come esecutore del delitto. John Kennedy aveva trasformato la Casa Bianca in un bordello di lusso e una reggia per milionari e artisti come Frank Sinatra, tutti più o meno connessi con la mafia siciliana. Nato come presidente democratico e «di sinistra» il trentacinquesimo presidente fu adottato nell'empireo degli eroi americani nazionalisti di destra, una icona utile sia per democratici che repubblicani.

Fu certamente un giovane uomo duro, affascinante, seduttore spregiudicato ed eroe di guerra, un sex symbol utile per cattolici e protestanti, pacifisti e guerrafondai, un presidente che cominciò le guerre che altri dovettero chiudere e che trascinò il mondo del baratro.

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