Perché ospitare Miss Italia, se ci sono i migranti? Il ragionamento non fa una piega, visto che i secondo, rispetto alle prime, garantiscono un introito agli hotel di circa 35 euro al giorno a immigrato. Che in tempi di crisi sono come manna dal cielo.
Siamo a Salsomaggiore Terme, luogo famoso per le piscine termali e (un tempo) per essere stato il luogo che ospitava il concorso delle ragazze più belle d'Italia, prima che il programma si spostasse a Montecatini e Jesolo. Ebbene, più di una volta si è pensato al ritorno delle Miss a Salsomaggiore, ma gli albergatori hanno detto di no, preferendo aprire le porte agli immigrati.
A spiegarlo alla Stampa è stato il sindaco renziano del paese emiliano, Filippo Fritelli (33 anni): "L’organizzazione aveva chiesto 7500 presenze gratuite, pernottamento e pensione completa - spiega Fritelli - su una quindicina di giorni, troppe. Una volta pagava il Comune. Io adesso, raschiando il fondo del barile e chiedendo aiuto alla Regione, posso mettere insieme 100 mila euro, pochi. E poi sì, è vero, in tutta Italia vale l’equazione Miss Italia uguale Salsomaggiore. Però il concorso non ha più la popolarità di una volta. Gli esercenti hanno fatto due conti e hanno detto di no". Il calcolo è facile. Come spiegato da Giuseppe De Lorenzo su ilGiornale, molti hotel in Italia grazie ai migranti si sono garantiti introiti milionari. Fatturati che si trasformano in profitti sicuri, visto che sui 35 euro al giorno a migrante garantiti dallo Stato possono rimanere nelle tasche degli esercenti tra i 6 e gli 8 euro al giorno (leggi l'inchiesta). Ovvero 10 mila euro al mese di guadagno ogni 50 migranti ospitati.
"Il problema è che troppi albergatori sono abituati a farsi mantenere dallo Stato, ieri con le vacanze alle terme pagate, oggi con i migranti - aggiunge Fritelli - Ma anche gli esercenti sono divisi". Il presidente degli albergatori, Francesco Ravasini, non condivide la scelta dei suoi colleghi. "O crediamo che il turismo termale abbia un futuro, oppure no - dice alla Stampa - Io ci credo, alcuni colleghi no e allora si riciclano con i migranti. Altri ancora, mi risulta, ci stanno pensando. Chi viene qui è una clientela anziana, non è contenta di vedere i migranti che bivaccano sulle panchine. Sia chiaro: non siamo razzisti e incidenti non ne sono mai capitati. Non dico nemmeno che se non ci fossero qui sarebbe tutto pieno. Ma forse nemmeno così vuoto". All'Hotel Terme di Tabiano, invece, i migranti ci sono eccome: 33 presenze a 34,5 euro al giorno. Il proprietario, Gian Paolo Orlandelli parla di "scelta imprenditoriale" a fronte di un turismo termale ormai "rovinato".
Lo ammette anche lui: "Nelle tasche rimane non più del 15-20%", cioè circa 6 euro al giorno a migrante. Che moltiplicati per 33 fanno 5mila euro al giorno. Di profitto, escluse tasse, spese e pagamenti. "Altro che Miss Italia, che qui a Tabiano non ha mai fatto arrivare una lira".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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