I migranti saranno identificati sopra hotspot in mare aperto

Secondo fonti europee, la presidenza olandese del Consiglio dà il via libera ad un'enorme piattaforma per raccogliere ed identificare i migranti recuperati in mare: ecco come funzionerà

I migranti saranno identificati sopra hotspot in mare aperto

Alla fine gli hotspot galleggianti potrebbero arrivare per davvero. Il Consiglio dell'Unione Europea pare aver accettato la suggestione del ministro dell'Interno italiano Angelino Alfano, che appena due settimane fa aveva annunciato di aver proposto alle istituzioni di Bruxelles l'adozione di nuove piattaforme in alto mare per l'identificazione e la registrazione dei migranti diretti in Europa.

Secondo fonti citate dal quotidiano londinese The Telegraph, documenti filtrati dalla presidenza di turno olandese del Consiglio svelano come l'Unione Europea stia già studiando la possibilità di approntare un grande vascello da usare come piattaforma per il lancio di operazioni di soccorso in mare e di contrasto al traffico di esseri umani. Sulla piattaforma troverebbero posto fino a mille persone, che lì verrebbero identificate, registrate e fotosegnalate prima di essere trasportate in Italia.

Restano da risolvere alcuni nodi non indifferenti di carattere legale, poiché secondo la normativa vigente i migranti hanno diritto a richiedere asilo solamente nel primo Stato dell'Unione in cui pongono piede. Sarà fondamentale, dunque, capire in quali acque verrà posizionata la piattaforma e di che nazionalità saranno le navi che prenderanno parte all'operazione.

Dal 2014 sono già trecentocinquantamila i migranti sbarcati in Italia, in gran parte provenienti dalla Libia. Prima con l'operazione Mare Nostrum e poi con l'operazione Triton, le navi italiane ed europee hanno recuperato in mare centinaia di migliaia di disperati alla deriva. Spesso, però, i richiedenti riuscivano a sfuggire alle maglie dei controlli, presentandosi alle frontiere con Francia, Austria e Svizzera nel tentativo di proseguire verso nord.

Dopo mesi di controlli alla frontiera, rimpalli di responsabilità fra le cancellerie europee e appelli alla costruzione di nuovi muri, sembra che sia stata trovata la soluzione. Spostando la frontiera dell'Europa in mezzo al Mar Mediterraneo.

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