"Noi vegani possiamo fare qualunque cosa": prof muore scalando l'Everest

Maria Strydom voleva dimostrare che i vegani non sono deboli perché non mangiano carne, anzi. Così ha deciso di scalare le sette vette più alte del mondo. Ma l'Everest le ha giocato un brutto scherzo

"Noi vegani possiamo fare qualunque cosa": prof muore scalando l'Everest

"I vegani possono fare qualsiasi cosa": la professoressa Maria Strydom, sabato 21 maggio, aveva deciso di scalare l'Everest per dimostare questo, ma arrivata sulla cima è morta.

Qualche giorno prima di morire aveva rilasciato un'intervista per spiegare che i vegani non sono carenti di ferro e proteine. E per dimostrare quello detto, aveva deciso di scalare le sette vette più alte del mondo. Ma il monte Everest non le ha lasciato scampo: la donna, infatti, durante la discesa è morta per mal di montagna.

"Sembra che le persone abbiano questa idea distorta. Associano i vegani alla debolezza e alla malnutrizione. Ma non è così e ve lo dimosterò con la mia impresa. Salendo le sette cime voglio dimostrare che i vegani possono fare qualsiasi cosa" - con queste parole la dottoressa Strydom aveva difeso a spada tratta i vegani. Ma le cose non sono andate come aveva previsto e la donna non ce l'ha fatta.

Nella scalata c'era anche il marito, vegano, Robert Gropel. L'uomo faceva parte della squadra d'arrampicata, ma anche per lui le cose non sono andate come sperato. Durante la discesa è stato colpito da un edema polmonare, ma per fortuna è sopravvissuto, nonostante sia in gravi condizioni.

La sorella della dottoressa Strydom ha detto all'Australian Associated Press che il signor Gropel è in grado di parlare, ma è "assolutamente sconvolto e distrutto". Ha inoltre aggiunto che non ha intenzione di lasciare il Nepal senza la moglie.

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