Un imam tunisino inneggiava all’Isis e al terrorismo dal carcere romano di Rebibbia, dove era recluso per rapina e spaccio di sostanze stupefacenti.
Poi cercava di divulgare tra i carcerati l’ideologica radicale islamica e manifestava spesso e volentieri rammarico e dispiacere per l’uccisione di Anis Amri, il terrorista autore dell’attentato di Berlino del 19 dicembre 2016 con un tir, provocando 12 morti e 56 feriti. Inoltre, come se non bastasse, si diceva pronto a imitare le gesta del folle attentatore compatriota.
Ecco, ora il 32enne nordafricano è stato espulso dall’Italia, dopo che era stato scarcerato il 22 agosto scorso e trasferito – come rende noto Roma Today – in un centro
permanente per il rimpatrio. L’imam, dunque, è stato rimpatriato insieme a tre cittadini egiziani per motivi di pubblica sicurezza: i quattro, partiti dall'aeroporto Fiumicino, sono stati portati con volo diretto a Il Cairo.#ViminaleInforma Tre cittadini egiziani e un tunisino sono stati espulsi perché considerati contigui agli ambienti dell’estremismo islamico.
— Il Viminale (@Viminale) 19 settembre 2018
Già rimpatriati con volo diretto a Il Cairo gli egiziani.
Sono 89 le #espulsioni solo nel 2018https://t.co/pCdNbvUyHP pic.twitter.com/RDaGF0cbbG
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