Incidente mortale a Milano: "Tutta colpa dell'ambulanza"

Muore dopo 20 minuti di agonia un uomo di 50 anni alla guida della sua moto. Sotto accusa il ritardo dei soccorsi

Incidente mortale a Milano: "Tutta colpa dell'ambulanza"

“E’ morto per colpa dell’ambulanza”. Lo dice sicura la barista del locale che fa angolo tra via Tartini e via Baldinucci in zona derogano a Milano. Ha visto tutta la scena. Il racconto di una tragedia: il bilancio dell'incidente tra un'auto ed una moto è di una vittima. Un uomo di circa 50 anni è deceduto dopo il violento impatto che lo ha lasciato esanime dopo circa 20 minuti di agonia.

L'incidente

Secondo quanto è stato possibile ricorstruire dalle testimonianze dei presenti, tra cui la barista e i suoi clienti, l'incidente è avvenuto intorno alle 17.45. (guarda il video)

L'auto era guidata da una donna e sul sedile davanti sedeva come passeggero una bambina piccola. A quanto si apprende, i due viaggiavano sulle due carreggiate uno di fronte all'altro. All'incrocio la donna avrebbe tentato di svoltare a sinistra su via Baldinucci. A quel punto il violento scontro. "Ho sentito un boato enorme - ci racconta un signore che chiede di rimanere anonimo - e sono corso qui. Il motociclista era sotto la macchina e chiedeva aiuto". L'auto bianca ha la parte frontale destra distrutta, sintomo che effettivamente stava cercando di girare. In base al codice della strada, alla conducente sarebbe spettato l'obbligo da dare precedenza, anche se le conseguenze dell'urto lasciano pensare che la moto corresse a velocità sostenuta. Mentre scriviamo la polizia sta effettuando tutti i rilievi del caso ed è ancora presto per trarre le conseguenze. La moto, si evince dai segni lasciati sull'asfalto, viaggiava al centro della strada, molto vicino alla linea che divide le due carreggiate. "Dopo l'urto - aggiunge un testimone arrivato nell'immediato - deve essere volato sopra al parabrezza, rompendosi l'osso del collo".

I soccorsi

"Molta gente è accorsa subito - racconta a ilGiornale.it la barista - ma sembravano non voler far nulla. Il motociclista era ancora vivo, qualcuno ha sentito il polso e aveva ancora il cuore che batteva". Poi l'accusa nei confronti dei soccorsi: "Ci sono voluti venti minuti prima che arrivasse l'ambulanza". Una versione confermata da più fonti, tutti presenti in quei drammatici momenti. Mentre qualcuno portava via la bambina sotto choc, l'attesa dei soccorsi si rivelava fatale. "Aveva ancora il casco - continua la barista - poi è diventato bianco in volto ed è morto". Il corpo dell'uomo è ancora riverso sull'asfalto, in attesa che la polizia faccia tutte le foto per definire alla perfezione quanto successo. "Prima che spirasse - aggiunge un signore di 80 anni circa - ho visto che muoveva ancora la mano. Poi si è fermato".

All'arrivo dell'ambulanza, i sanitari - sempre secondo quanto raccontato dai presenti - avrebbero cercato di sollevare l'auto per sotrarre l'uomo alle grinfie della morte. "Ci hanno detto di chiamare i pompieri - continua l'anziano signore - perché non si riusciva ad alzare l'auto, ma non hanno fatto in tempo ad arrivare: in quel momento è morto". I sanitari hanno comunque cercato di fare il massaggio cardiaco. Ma ormai non c'era più nulla da fare.

I rilievi della polizia

Ora sarà compito del magistrato e degli investigatori risalire alle responsabilità. Le pattuglie della polizia stanno segnando sull'asfalto tutto quello che può aiutare a ricostruire i fatti.

Le foto realizzate dalle autorità serviranno a determinare come sia possibile che in un normale venerdì di Milano un uomo sia morto in sella alla sua moto.

Mentre la bambina, insieme alla madre, vivranno un lungo periodo di choc. Sono le tragedie della strada.

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