Puntuale come ogni anno, anche nel 2018 l'influenza non ha mancato l'appuntamento congli italiani. In tanti, tantissimi cittadini passeranno qualche giorno a letto con temperatura alta, tosse, mal di testa e tutti gli strascichi che ne suguono. I dati parlano di oltre 3 milioni di persone coinvolte dall'ondata di influenza. Che quest'anno però presenta una novità: le complicanze batteriche.
A spiegarlo al Messaggero è Giovanni Rezza, direttore del dipartimento Malattie infettive dell'Istituto superiore di sanità (Iss): "Dopo alcuni giorni alle prese con l'influenza - dice - possono subentrare infezioni a livello broncopolmonare in grado di allungare i tempi di recupero. Queste infezioni richiedono l'utilizzo dell'antibiotico, ma solo su prescrizione del proprio medico". Insomma, una complicanza in più. E per nulla piacevole. "Sappiamo - continua Rezza - che quest'anno abbiamo raggiunto un picco altissimo e con questi numeri le complicanze aumentano di conseguenza. Ma in proporzione ai contagi non abbiamo alcun segnale che ci indica che i virus influenzali quest'anno siano più virulenti rispetto alle altre stagioni".
A preoccupare è però la presenza di un virus che l'anno scorso aveva "risparmiato" il Belpaese e che invece quest'anno ha deciso di attraversare massicciamente lo stivale.
"Si tratta del virus Yamagata di tipo B - aggiunge Rezza - Il vaccino più utilizzato in Italia quest'anno è il trivalente adiuvato che non contiene il B Yamagata e quindi può succedere che, anche se vaccinati contro l'influenza, si venga colpiti lo stesso".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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