Sono dichiarazioni che lasciano esterrefatti quelle pronunciate da Ayoob Kara, membro del Likud e vice-ministro per la Cooperazione regionale in Israele, che adirato per una recente risoluzione dell'Unesco relativa al Monte del Tempio (Spianata delle moschee), se l'è presa anche con l'Italia, con dichiarazioni difficilmente scusabili sul terremoto.
Se lo sdegno per la decisione è stato molto ampio, perché il voto dell'organismo delle Nazioni Unite di fatto ignora ogni legame tra i luoghi santi di Gerusalemme e gli ebrei, altrettanto forti - e prive di senso - sono le parole del vice ministro israeliano.
Mentre un nuovo terremoto, colpiva il Centro Italia, Kara si trovava in Vaticano, a capo di una delegazione inviata per persuadere della necessità di opporsi alla decisione dell'organismo delle Nazioni Unite.
E se ha commentato che "non è stata la più piacevole tra le esperienze", aggiungendo "confidavamo nel fatto che la Santa sede ci avrebbe tenuto al sicuro", ha anche speculato sulle cause del sisma.
"Sono sicuro che il terremoto è
accaduto per la decisione dell'Unesco - ha detto il vice-ministro - con cui il Papa è in forte dissenso. Ha anche detto pubblicamente che la Terra santa è legata alla nazione di Israele".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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