Italiani sempre più morosi. Colpa della crisi econoomica e del carico fiscale. E così un affitto su due non viene pagato e almeno un condomino su quattro è in ritardo con i pagamenti. Il tutto emerge da un’indagine dell’Adnkronos, condotta presso le associazioni territoriali che rappresentano gli inquilini e i proprietari di case in affitto. I dati fotografano una situazione in progressivo deterioramento, che soprattutto al Sud assume i connotati dell’emergenza. In media, oltre il 50% dei proprietari denuncia mensilità non pagate, con punte superiori al 60% a Napoli, Bari e Palermo. A Roma la quota scende al 45%, mentre il Nord si conferma più rispettoso delle scadenze, con Milano sotto il 35%. In media, circa il 25% del totale degli affitti registrati arriva a una situazione di insolvenza che giustificherebbe la richiesta di sfratto. Una soluzione che viene però rimandata il più possibile, per scarsa fiducia nella giustizia e con la prospettiva di ottenere una transazione che salvi almeno parte dell’affitto pattuito, con una rinegoziazione. Si arriva alla richiesta di sfratto nel 15% dei casi.
Anche per le rate di condominio, la morosità cresce ovunque. Nelle grandi città i condomini in ritardo nei pagamenti sono il 25%. Anche in questo caso, c’è una sostanziale disomogeneità sul territorio. A Roma, un proprietario di appartamento su cinque (20%) non ha pagato almeno una rata, con una media di sei mesi di ritardo accumulato e un debito medio di circa 500 euro l’anno. Indicativo il caso di Bolzano, città con una qualità della vita più alta: anche in questo caso la morosità è intorno al 20%. A Milano pagano in ritardo più del 15% dei condomini con ammanchi più alti, che variano tra i 2500 e i 3500 euro. A Torino, il tasso di morosità sale al 30%. Ma il record negativo spetta ancora al Sud, a Napoli sono 4 su 10 i proprietari di casa in debito con il proprio condominio.
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