Visita a Catania di Cecyle Kyenge per poter portare di persona i suoi ringraziamenti al personale della nave “Diciotti”.
Nell’intervista, rilasciata a “CataniaToday”, l’europarlamentare difende a spada tratta le buone intenzioni dei nuovi arrivati e la visione distorta che le persone ostili allo sbarco hanno di loro. “Nessun migrante che viaggia per l’Italia si aspetta di essere mantenuto a spese del paese ospitante. La loro speranza resta quella di realizzarsi, nel rispetto delle leggi italiane, profondendo impegno e sacrificio. Sono scesa a Catania in questo momento quando il dibattito ormai abietto sull’invasione dell’Italia da parte di migranti africani da mantenere, qualifica ovvero disqualifica chi se ne fa interprete! Nel cuore di un’Italia umanista ed illuminista, l’afrofobia istituzionale di matrice salviniana, porta il nostro paese ad una trasformazione sostanziale. Da uno stato protettore, unanimamente applaudito nel mondo, il nostro paese si sta trasformando in stato punitivo”.
L’attenzione poi si sposta su tutti gli operatori che hanno permesso di compiere questa pia opera umanitaria, rompendo il muro di un divieto allo sbarco divenuto per l’ex ministro un “episodio gravissimo”. Solo grazie all’intervento della Chiesa e di alcuni paesi che si sono proposti per accogliere questi presunti profughi, tra cui l’Albania, si è potuto uscire dallo stallo.
Kyenge punta il dito anche contro il Governo: “L'Italia è sempre stata conosciuta come terra di accoglienza. Il comportamento dei ministri ma anche del capo politico del Movimento Cinque Stelle Di Maio, è stato vergognoso. Tenere chiuse queste persone senza permettere lo sbarco ha reso l'Italia, davanti agli occhi del mondo, un paese con un governo che preferisce punire invece di accogliere. Ma lo Stato deve proteggere le persone, non solo sanzionarle. Se c'è qualcuno che delinque esiste un altro potere, quello della magistratura, per accertare eventuali responsabilità”.
Un piccolo passaggio, incalzata dalle domande, l’ex ministro lo rivolge anche all’indagine a carico del ministro dell’Interno Matteo Salvini. “La magistratura farà il suo percorso, non spetta a me commentare. Certo è che trattenere le persone contro la loro volontà è un sequestro, se questo tuttavia ha riscontri penali è un fatto che deve essere verificato”. Poi aggiunge: "Del resto gli slogan che i due partiti al governo avevano portato avanti in campagna elettorale vertevano spesso su di un miglioramenteo della vita degli italiani. Non mi pare che sia avvenuto questo fino ad oggi: le persone quindi dovrebbero chiedersi cosa sta succedendo realmente, perché si cerca di nascondere con questi temi il fallimento di Lega e Cinque Stelle”.
Infine la Kyenge traccia anche le sue linee da seguire per risolvere la questione migratoria. “Serve intervenire sulle cause profonde della migrazione, quindi capire perché le persone vanno via dai propri paesi. Non dimentichiamoci che nei paesi di transito, come la Libia ed il Niger, queste persone spesso si affidano alle mani della criminalità organizzate.
Servirebbe quindi un programma olistico, di contrasto duro a queste realtà ma che preveda anche corridoi umanitari e vie legali per agevolare la mobilità, in modo da scoraggiare l'illegalità”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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