L'ammiraglio Lolli: "La legge del mare non impone di accogliere tutti i migranti"

Ha le idee chiare l'ammiraglio Ferdinando Lolli, ex comandante generale della Guardia Costiera: "Legittimo dire no all'accosto di una nave"

L'ammiraglio Lolli: "La legge del mare non impone di accogliere tutti i migranti"

"La legge del mare non impone di accoglierli. Accordi con Tripoli per rimandarli indietro". Ha le idee chiare l'ammiraglio Ferdinando Lolli, ex comandante generale della Guardia Costiera. In un'intervista al Messaggero parla dell'emergenza sbarchi di questi giorni e afferma: "I migranti non sono naufraghi, vanno in mare apposta per farsi salvare. Nessun porto è stato chiuso, ma è legittomo negare l'accosto di una nave". Poi sulla linea del Viminale che di fatto ha dato il via ad un nuovo corso che limita gli attracchi delle navi con migranti a bordo nei porti italiani sottolinea: "L'Italia ha tutto il diritto di non voler più accogliere migranti ma profughi".

Poi parla delle "leggi del mare" e spiega come stanno davvero le cose: "Non sono naufraghi. Tutte le convenzioni del mare dicono che chi rischia di morire va soccorso. Ma queste convenzioni sono pensate per soccorrere chi si sta perdendo per la fortuna del mare. È la solidarietà del navigante verso un altro navigante. Ma la Bibbia di tutte le convenzioni del mare, Amburgo 1979, viene ora chiamata in causa anche per quanti si mettono in mare proprio per essere soccorsi". A questo punto fa una analisi sui mezzi usati dai migranti per le traversate nel Mediterraneo: "Il gommone che usano è fatto per sgonfiarsi. I mezzi sono costruiti e gestiti in violazione di tutte le norme di sicurezza.

Non sono unità navali, ma legni e gomme galleggianti". Poi la stoccata a La Valletta: "Malata ha dichiarato una Sar immensa, ma se ne disinteressa peché la sua popolazione è quella di un quartiere di Roma. Ma è uno Stato e ha degli obblighi".

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