Lampedusa, brucia barcone di immigrati

Un barcone con circa 500 immigrati ha preso fuoco: 103 i morti. Mancano all'appello 250 persone. Il sindaco: "Letta venga a contare i corpi con me". Domani lutto nazionale

Lampedusa, brucia barcone di immigrati

Ancora uno sbarco. Ancora una tragedia. Sono almeno 94 i cadaveri recuperati fino ad ora nel naufragio avvenuto a Lampedusa, tra di loro ci sono anche i corpi di tre bambini. Fra i cadaveri recuperati dal mare anche diverse donne, una incinta. Mancano all'appello 250 persone. Secondo le testimonianze di alcuni soccorritori del barcone naufragato, dovrebbero esserci un centinaio di, soprattutto donne e bambini, all’interno del barcone affondato. L’allarme del naufragio è stato dato dall’equipaggio di due pescherecci che transitavano nella zona. Tra le 500 persone a bordo ci sarebbero una trentina di bambini - uno di due mesi - e tre donne incinte.

"Ci sono morti ovunque. È terribile". Non riesce a trattenere il pianto uno dei soccorritori che si trova su uno dei pescherecci che stanno recuperando i cadaveri dal mare. "Sono decine i morti, molti galleggiano, sembra un incubo". Un incendio divampato a bordo del barcone sarebbe la causa del tragico naufragio, lo riferiscono i superstiti che raccontano di un falò acceso da alcuni dei passeggeri quando l’imbarcazione era in prossimità della costa dell’Isola dei Conigli, con l’intento di farsi avvistare e soccorrere. Le fiamme incontrollate si sono però propagate e sul natante è divampato un rogo che ha spinto tutti a gettarsi in mare. Sarebbero partiti dalla Libia circa 12 ore prima della tragedia i migranti naufragati a Lampedusa. Sono in gran parte eritrei e somali i migranti tratti in salvo: si tratta dunque di profughi provenienti da paesi dell’Africa sub sahariana. Anche se ancora i superstiti non sono stati interrogati (molti di loro sono ancora in stato di choc e accusano sintomi di ipotermia per la permanenza in acqua) è probabile che il barcone sia partito dalle coste libiche. La Procura della Repubblica di Agrigento ha aperto un’inchiesta contro ignoti per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e per omicidio plurimo. Il premier Enrico Letta, appena appresa la notizia della tragedia degli immigrati a Lampedusa, ha incontrato il ministro dell’Interno e vice premier, Angelino Alfano, con il quale ha concordato che lo stesso Alfano andrà al più presto possibile a Lampedusa a nome di tutto governo. Alla luce della tragedia di questa notte, il ministro dell’Interno Angelino Alfano partirà al più presto per Lampedusa ed è stata dunque annullata la conferenza stampa che il vicepremier avrebbe dovuto tenere assieme agli altri ministri del Pdl a mezzogiorno a palazzo Chigi.

"Non sappiamo più dove mettere i morti e i vivi". Il sindaco di Lampedusa, Giusi Nicolini, ha tracciato un quadro drammatico della situazione nel centro di accoglienza e nel cimitero dell’isola. Al centro di accoglienza si trovano oltre 1350 persone. Ne ospitava 770, se ne sono aggiunte 463 con il primo sbarco di oggi, dovrà accogliere anche i superstiti del naufragio. "Sui morti non è stato ancora deciso nulla. Forse saranno portati via, d’intesa con la magistratura", ha aggiunto il primo cittadino. Che poi, in un telegramma inviato a Enrico Letta, ha scritto: "Venga a contare i morti con me". Il sindaco ha anche proclamato il lutto cittadino. "Viene la parola vergogna: è una vergogna!", ha esclamato papa Francesco, che poi su Twitter ha scritto: "Preghiamo Dio per le vittime del tragico naufragio a largo di Lampedusa".

"Speriamo che l’Unione Europea si renda conto che non è un dramma italiano ma europeo", ha detto il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, parlando della tragedia di Lampedusa.

Il vicepremier ha spiegato che parlerà con il presidente della Commissione Ue Josè Barroso e che "faremo sentire alta e forte la nostra voce. Su 25mila sbarcati 16mila li abbiamo soccorsi noi, sono persone salvate grazie all’Italia. Ma ora l’Europa deve diventare protagonista, non si può dire che l’Europa è solidale"

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