Lampedusa, incendio in un centro migranti

Quattro tunisini hanno dato fuoco a un padiglione per protesta contro il rimpatrio coatto

Lampedusa, incendio al Cara (2016)
Lampedusa, incendio al Cara (2016)

Un incendio, probabilmente di origine dolosa, è divampato questa sera nel Centro di primo soccorso e accoglienza di contrada Imbriacola a Lampedusa. Secondo le prime informazioni non sarebbero state coinvolte persone e non ci sarebbero feriti.

A metter fuoco ad un padiglione del centro accoglienza per migranti sarebbero stati alcuni tunisini. Quattro di loro, sospettati di avere appiccato le fiamme, sono stati fermati mentre si allontanavano. La struttura era stata distrutta già nel 2009 (foto) e nel 2011 (foto) e sarebbe di nuovo gravemente danneggiata. Secondo una prima ricostruzione il rogo potrebbe essere stato appiccato dai tunisini dopo che si era diffusa la voce di un loro possibile rimpatrio coatto in aereo.

Stamane a Lampedusa si erano registrati gli ultimi due sbarchi: un gruppo di 14 tunisini era approdato in mattinata a Cala Galera; altri 35 erano stati intercettati questa sera dalla Guardia Costiera a poca distanza dall'isola.

All'interno del Centro di accoglienza, che funge anche da hotspot, nelle ultime settimane si erano registrate forti tensioni legate al rifiuto da parte di un gruppo di profughi, sopratutto eritrei e yemeniti, di sottoporsi alle procedure di identificazione e al rilascio delle impronte digitali. Una ventina di loro avevano anche manifestato in piazza, davanti alla Chiesa madre, dando vita a uno sciopero della fame e della sete durato quattro giorni.

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