Potevano mancare i partigiani? Sul caso Diciotti la sinistra è andata all’attacco di Matteo Salvini e della sua decisione di non far sbarcare i migranti salvati al largo della Libia (in zona Sar maltese). E ora, dopo i vari parlamentari Pd, dopo il tentato abbordaggio della Rete Antifascista e le varie proteste, anche l’Anpi scende in campo contro il ministro dell’Interno.
"A Catania si sta consumando l'ennesimo attacco alla Costituzione. È ora che si ponga un freno definitivo a questa suddivisione delle persone in scompartimenti razziali e al quotidiano gioco al massacro dei diritti umani posti in essere dal Ministro dell'Interno", ha scritto in una nota Carla Nespolo, presidente nazionale dell’Anpi. "Per di più - ha aggiunto - la sua replica al Presidente della Camera oltre a essere fuori dal doveroso e fondamentale rispetto istituzionale, conferma la fragilità del rapporto tra gli alleati di Governo. Faccio appello alle massime autorità dello Stato affinché cessi questa condotta irresponsabile e venga ricostruito nella vita del Paese un clima di normalità civile e democratica".
L’Anpi peraltro già in giornata aveva scritto una nota congiunta firmata anche da Arci, Articolo 21, Cgil, Legambiente e Libera. "Con la vicenda della Diciotti si è superato ogni limite – hanno scritto le associazioni - Il comportamento del Governo non solo è deplorevole ma irresponsabile. Non si può accettare che delle istituzioni continuino ad avere un atteggiamento superficiale e disumano nei confronti dei più deboli". Per Anpi e soci "l'ostinazione a non far attraccare una nave della Guardia Costiera, prima, per poi non far sbarcare le persone sulla Diciotti è una palese violazione del codice penale oltre che della Carta costituzionale".
Il procuratore capo di Agrigento, intanto, ha aperto un fascicolo per permettere l’ispezione sulla nave. L’ipotesi, ancora senza indagati, è quella di sequestro di persona e detenzione illegale. "Riteniamo l'inchiesta aperta dalla procura di Agrigento, che ipotizza anche il reato di sequestro di persona, un messaggio chiaro: la politica - hanno scritto le associazioni nella nota - sarà pure legittimata a prendere decisioni e assumere provvedimenti, ma non può contravvenire a quanto previsto nella nostra Costituzione. Per fortuna osserviamo una differenza di comportamento fra la Guardia costiera e il governo.
Chi per vocazione è portato a salvare vite umane, nello spirito del proprio mandato, può e deve dare lezioni a chi ha perso la bussola su ciò che sia giusto e lecito. In queste ore siamo in presidio a Catania e continueremo a mobilitarci per difendere la democrazia, la libertà e i diritti umani".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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