L'avvocatura dello Stato: "I No Tav torturarono un carabiniere"

Nel processo di Torino 53 attivisti a giudizio per le violenze dell'estate 2011: un militare dell'Arma fu isolato, picchiato e trattenuto per un'ora

L'avvocatura dello Stato: "I No Tav torturarono un carabiniere"

Furono una vera e propria "tortura", le violenze a cui i No Tav sottoposero un carabiniere rimasto isolato e detenuto per un'ora durante gli scontri del 3 luglio 2011. Lo sostiene l'avvocato Maurizio Prinzivalli, dell'avvocatura dello Stato, nel corso del maxi processo in corso a Torino per i disordini provocati dai No Tav tra fine giugno e inizio luglio del 2011.

Il vicebrigadiere Luigi Dematteo venne circondato dai manifestanti, isolato dai commilitoni e picchiato così brutalmente da vedersi prescrivere 408 giorni di prognosi. Rilasciato dagli attivisti solo dopo un'ora, venne poi giudicato non più idoneo al servizio.

Dall'avvocatura dello Stato arrivano poi pesanti richieste di risarcimento per il danno morale per il pregiudizio all'immagine dello Stato: 500mila euro a favore del Ministero dell'Intero, 100mila per quello della Difesa e 50mila per quello dell'Economia.

Prinzivalli inoltre ha richiesto le provvisionali a favore degli agenti rimasti feriti nel corso degli scontri del 2011, come anche il risarcimento dei danni provocati ai

mezzi delle forze dell'ordine schierati a presidio del cantiere della Tav.

L'udienza di Torino prosegue a porte chiuse dopo che settimana scorsa le requisitorie dei pm erano state oggetto di contestazioni.

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