
Nel 2015, all'indomani della strage di Charlie Hebdo, dichiarava che i giornalisti autori delle vignette satiriche su Maometto meritavano di venire uccisi. Oggi, a più di tre anni di distanza, predica pubblicamente nelle moschee di Torino.
A darne notizia è l'edizione torinese di Repubblica, che spiega come lo "sceicco" Béchir Ben Hassan, tunisino, considerato vicino alla linea dura dell'estremismo salafita.
Fra le sue dichiarazioni più controverse il boicottaggio della distribuzione di bevande alcoliche nei supermercati tunisini e la presa di posizione contro le coppie di innamorati musulmani che festeggiano - vergogna! - San Valentino. Così come gli anatemi lanciati nei confronti di predicatori e mufti più moderati di lui.
Ben Hassen non è nuovo in Italia. A settembre aveva suscitato (poco) scalpore la sua visita in Trentino, dove venne ospitato dalla comunità islamica del capoluogo.
Ora verrà a Torino, ospite dell'associazione "Cartagine": ha in programma due sermoni nelle moschee di corso Giulio Cesare e via Saluzzo, uno oggi e l'altro in programma ieri. Non in molti, però, paiono preoccuparsi delle sue dichiarazioni radicali.Solo i canadesi, nel 2015, vietarono una sua conferenza all'università canadese di Laval. Qui in Italia per ora siamo stati meno attenti.
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Amazzone999
16 Nov 2018 - 12:08
Vergognoso che un estremista e fomentatore d'odio circoli impunemente in Italia, invitato e vezzeggiato, tenendo seminari e conferenze, alimentando proselitismo ed efferatezze che negano democrazia, libertà e diritti umani.Fornisce la riprova che anche nel nostro paese le moschee sono il serbatoio dell'islamismo e una fucina del jihadismo, sebbene tentino di presentarsi con una facciata presentabile e ripulita, esibendo imam laureati, medici, scienziati e altro. Franco-tunisino salafita, Bechir Ben Hassen è uno scaltro e infido dissimulatore, come prassi islamista, che persegue l'applicazione della Sharia e augura la morte a tutti gli infedeli, a tutti coloro che non seguono i dettami del Corano. Marcatamente antioccidentale, odiatore del femminismo, dagli anni settanta dello scorso secolo il salafismo si associa al fondamentalismo islamico. Ad esso si richiamano numerosi gruppi estremisti e terroristi






