Un Lino Banfi a 360°. A pochi giorni dai suoi 80 anni, l'attore e interprete indimenticato di Nonno Libero, si è raccontato in una intervista ad "Oggi", mettendo al corrente i suoi fan e ammiratori riguardo un particolare sconosciuto della sua vita. Banfi, infatti, ha più volte pensato al suicidio: non accettava la sua forma fisica, pensava di essere grassissimo.
Lino Banfi e il suicidio
Il retroscena ha stupito tutti. "Siamo tutti uguali davanti a Dio - ha detto - Ho timore solo di una cosa: quando quei quattro mi prenderanno con la cassa, mi auguro che non dicano ‘Mortacci sua, come pesa questo!'. Quindi sto tentando di dimagrire drasticamente in vista della grande occasione". Così, insomma, l'attore si prepara a morire. "Ho il complesso di essere grassissimo - continua - nel mio cervello credo di essere 6 o 700 chili, altro che 100 quale sono. Già trent'anni fa l'idea di arrivare a 100 chili mi spaventava talmente tanto che mi sarei voluto suicidare. Poi non l'ho mai fatto, ma non mi sono mai piaciuto, lo devo ammettere. Infatti non rivedo mai le cose che giro. Ho avuto bisogno di tempo per trasformare i miei complessi in buffe caratteristiche. Ho avuto bisogno di tempo per imparare a volermi bene".
L'amicizia con Benedetto XIV
Non solo. Lino Banfi ha anche raccontato l'amicizia che lo lega al papa emerito, Benedetto XVI. Un rapporto nato quasi per caso ma che ha creato un forte legame. "l nostro rapporto si è sviluppato negli anni - ha raccontato Banfi - Dopo le sue dimissioni io scrissi una poesia ispirata da una visione: avevo sognato che ci sarebbero stati due Papi. La poesia venne poi pubblicata da Avvenire e da Famiglia Cristiana. Scrissi poi una lettera a Padre Georg chiedendogli di poter riabbracciare il Papa Emerito. Dopo qualche mese mi arriva la telefonata. L'appuntamento lo fissiamo per il giorno dopo. Arrivo nel piccolo monastero dove alloggia Benedetto, all'interno dei giardini vaticani. In un salottino tutto bianco era seduto ad aspettarmi Papa Benedetto che, aprendo le braccia, mi dice: ‘Banfi, adesso lei mi racconta tutta sua vita'. Gli ho raccontato così anche i cinque anni passati in Seminario.
Ad un certo punto mi chiede perché non ho continuato con l’esperienza sacerdotale: 'Non era quella la mia strada, non la sentivo mia. Volevo fare l’attore', gli rispondo io. “Anche fare l’attore è una missione”: grazie a queste parole del Santo Padre è come se avessi fatto finalmente pace con il mio passato e con le mie scelte".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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