La Lombardia sta diventando la nuova Molenbeek? L'ipotesi è inquietante ma i fatti portano tutti in questa direzione. L'uccisione del terrorista che ha insanguinato Berlino, davanti alla stazione di Sesto San Giovanni, chiude il cerchio di una tragica vicenda iniziata a pochi chilometri di distanza, in Brianza, da dove sei giorni prima era partito il camion polacco poi "dirottato" per la mattanza di Berlino (guarda il video), e rappresenta solo l'ultimo anello di una catena di arresti ed espulsioni tutti avvenuti in territorio lombardo. Un territorio ad alto rischio, dove ci sono oltre 80 comunità islamiche e centinaia di moschee disseminate su tutto il territorio, molte delle quali abusive e incontrollabili. Da qui il passaggio di terroristi e la radicalizzazione di soggetti all'apparenza ben integrati.
Appena cinque giorni fa la Digos ha fatto espellere uno dei responsabili della moschea di Como, un tunisino ritenuto un reclutatore di jihadisti dell'Isis. Dalla Lombardia è partita la jihadista Fatima, al secolo Maria Giulia Sergio, appena condannata a 9 anni in contumacia, essendo irreperibile in Siria. In Lombardia vivevano e lavoravano terroristi che progettavano attentati o facevano proselitismo in rete o nelle moschee. A novembre sono scattate le manette nel bresciano per un kosovaro sospettato di incitare alla jihad e di fare proselitismo, con le stesse accuse a ottobre sono stati fermati un egiziano a Cassano D'Adda ed un tunisino che risiedeva a Tradate. Ad agosto a Vaprio d'Adda è stato fermato ed espulso un 26enne pakistano, perfettamente integrato,che progettava di colpire lo scalo bergamasco di Orio al Serio. Sempre ad agosto sono stati espulsi due pakistani, entrambi residenti in provincia di Milano, perché sul web inneggiavano alla jihad e volevano unirsi all'Isis in Siria, ed è stato arrestato un sospetto terrorista siriano che risiedeva a Varese. Ad aprile la Digos ha smantellato una cellula jihadista che faceva proselitismo tra Varese, Como e Lecco, arrestando sei persone. Senza contare che, sempre ad agosto, quando le forze regolari libiche hanno conquistato la roccaforte di Sirte hanno rinvenuto nei covi dell'Isis, documenti in cui gli agenti segreti libici avrebbero individuato numerosi riferimenti a movimenti terroristi in Italia, soprattutto su elementi libici, tunisini e sudanesi che agirebbero nel Milanese.
Da mesi a invocare maggiore attenzione e maggiori uomini e mezzi sul territorio lombardo è il deputato leghista Paolo Grimoldi che, alla luce dell'uccisione del killer di Berlino, osserva: "Da mesi segnaliamo l'allarme rosso in Lombardia, dove gli inquirenti hanno individuato e neutralizzato 'lupi solitari' e cellule organizzate, da mesi invochiamo un rafforzamento della presenza di agenti e territori sul territorio lombardo per monitorare le schede e i centri islamici che spuntano come funghi, da mesi chiediamo l'istituzione di un pool specifico in Procura che si occupi solo del terrorismo islamico, ma finirà il ministro Alfano non ci aveva ascoltato, speriamo che il nel
ministro Minniti venga presto a Milano e disponga un giro di vite sulle moschee e sui centri islamici presenti in Lombardia. Il Governo si svegli: è in Lombardia l'epicentro dell'attività jihadista in Italia!"- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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