L'Ong insiste e torna in Libia: "Lo faremo finché necessario"

La nave di Proactiva Open Arms torna in mare alla volta della Libia: "Ci torneremo tutte le volte che sarà necessario mentre ci sono persone che rischiano di morire"

L'Ong insiste e torna in Libia: "Lo faremo finché necessario"

Non si arrendono. Anzi, rilanciano. E ripartono alla volta della Libia, o meglio dello spicchio di mare che divide Tripoli dall'Italia. Lì, come hanno fatto fino a questi giorni, proveranno a intercettatre barconi carichi di immigrati per caricarli sulla loro nave. Poi, chissà.

La nave "Open Arms" dell'ong spagnola Proactiva Open Arms torna, infatti, ha lasciato il porto di Maiorca intorno alle 17 di oggi per far rotta verso il Sud del Mar Mediterraneo. Nel mare nostrum meridionale, con ogni probabilità, riprenderanno le loro operazioni in zona Sar (Search and rescue) di competenza libica

Con un messaggio su Twitter, dove si vede un breve video della loro imbarcazione che salpa, l'ong ha annunciato che la nave "torna lì dove le vite si perdono senza senso. E ci torneremo tutte le volte che sarà necessario mentre ci sono persone che rischiano di morire". Intanto, però, arriva la notizia che la Marina libica ha salvato e riportato in Libia 40 migranti, tra cui un bambino.

La Open Arms era arrivata a Maiorca, dove è approdata ieri, dopo aver recuperato al largo della Libie una donna (Josefa) e i cadaveri di due migranti, tra cui un bambino. Dopo le feroci polemiche e accuse all'Italia e alla Libia, l'Ong aveva deciso di far rotta verso la Spagna perché non considera più il Belpaese un luogo sicuro dove sbarcare. Arrivati nella penisola iberica, il fondatore Oscar Caps e l'equipaggio hanno consegnato nelle mani del procuratore locale una denuncia per omissione di soccorso indirizzata non all'Italia, come si pensava in un primo momento, ma (tra gli altri) al comandante della motovedetta libica che - secondo loro - avrebbe abbandonato in mare Josefa.

Dalla Guardia costiera di Tripoli, intanto, sono arrivate le risposte alle

"calunnie" della Ong: "È illogico che una pattuglia della guardia costiera libica salvi 165 migranti, lasciando andare alla deriva due donne e un bambino", ha scritto la Marina di Tripoli che ora chiede una indagine neutrale sul caso.

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