"Luca Traini è uno di voi", così le "compagne" assaltano il gazebo della Lega

Stamattina, a Roma, "4 donne vicine a gruppi di estrema sinistra" hanno assaltato un gazebo della Lega accusando i militanti di connivenza con l'attentatore di Macerata

"Luca Traini è uno di voi", così le "compagne" assaltano il gazebo della Lega

Sotto al gazebo della Lega Nord volano insulti e minacce. La tensione, dopo i fatti di Macerata e la querelle politica contro il leader del Carroccio, si allarga a macchia d’olio e arriva nelle vie della Capitale.

A denunciare l’aggressione è il candidato della Lega Nord alla Regione Lazio, Andrea Liburdi, che stamattina si trovava assieme ad alcuni militanti in piazza Bologna, a Roma, per inaugurare la sua campagna elettorale. “Il nostro gazebo ha subito un’aggressione da parte di un gruppo composto da quattro donne vicine a gruppi di estrema sinistra”, si legge in una nota diffusa dal candidato. “Il gruppo - prosegue la missiva - si è avvicinato con fare minaccioso, insultando i volontari presenti”.

“Violenti, assassini, razzisti e fascisti” ma anche accuse di presunta connivenza con l’attentare di Macerata. È questo il mantra che le quattro ragazze, poco più che diciottenni, hanno iniziato a ripetere. Non sono mancate neanche le offese contro una militante della Lega, l’unica presente allo stand in quel momento. “Mi hanno accusata di essere una donna succube del fallo, una schiava fascista pagata dal maschilismo e serva dei poteri forti”, racconta. “Per fortuna - fa eco Liburdi a Il Giornale.it - abbiamo mantenuto i nervi saldi e non abbiamo raccolto le loro provocazioni, ma sono molto preoccupato per il clima politico che si è creato dopo la sparatoria di Macerata”. Un atto deliberato che Liburdi condanna fermamente ma, aggiunge, la narrazione che ne è seguita “è servita solo ad alimentare odio tra la gente e ad avvelenare la campagna elettorale”. Infatti “quelle ragazze ci hanno detto esplicitamente che Luca Traini è uno di noi”.

Tempestivo l’intervento delle forze dell’ordine, che hanno identificato e allontanato le provocatrici permettendo ai ragazzi di riprendere i lavori. “È chiaro ed evidente - commenta Liburdi - che il progetto di Matteo Salvini preoccupa tutti coloro che non ritengono opportuno portare avanti tematiche a tutela del nostro popolo. Tali intimidazioni non ci spaventano, continueremo diritti per la nostra strada con la speranza di governare questo Paese”.

A fine gennaio, invece, si è verificato un episodio analogo in piazza Argentina, a Milano, dove un gazebo di Fratelli d’Italia è stato assaltato dagli antagonisti. “A un certo punto - spiega Riccardo De Corato, capogruppo del partito in Regione Lombardia - hanno cominciato a prendere a pugni uno dei nostri militanti che distribuiva materiale elettorale.

Fortunatamente, vista la scena, si è fermato un ragazzo che è venuto in soccorso dell’aggredito, rimediando pure lui dei pugni”. Non solo, urinando sulla bandiera di Fratelli d’Italia, una “compagna” ha così suggellato il raid.

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