Per l'Ue Gesù è un modello da spot

La Corte di Strasburgo: lecito usare Cristo e la Madonna come icone commerciali

Per l'Ue Gesù è un modello da spot

Roma - Gesù e Maria degradati a testimonial di jeans e magliette. I cattolici si sentono offesi? Qualche fedele protesta? Alla Corte di Strasburgo non interessa perché se si vietasse l'uso delle immagini di Gesù e della Madonna in pubblicità si causerebbe una limitazione della libertà di espressione, garantita dalla Convenzione per la tutela dei diritti umani. Così hanno stabilito i giudici della Corte europea che hanno accolto il ricorso presentato contro la Lituania da un'azienda produttrice di abbigliamento. Decisione che ha suscitato l'indignazione del leader della Lega, Matteo Salvini, che parla di sentenza «vergognosa» mentre il centrista Maurizio Lupi, afferma che così la Corte di Strasburgo ha di fatto dato li via libera al «diritto di offendere miliardi di credenti»

La vicenda risale al 2012 quando la Sekmadienis per pubblicizzare i suoi capi aveva usato una serie di fotografie di modelli truccati da Cristo e Maria. Le immagini diffuse sul web e sui cartelloni avevano provocato la reazione di molti cittadini cattolici, offesi per lo sfruttamento di un'immagine sacra a fini commerciali. Dunque l'Autorità lituana per la difesa dei consumatori aveva attivato l'Agenzia di concessione della pubblicità per la quale in effetti sussistevano violazioni dei limiti sulla decenza e sul rispetto della religione ed aveva quindi imposto il ritiro della campagna. L'azienda aveva presentato ricorso in tutti i gradi di giudizio in Lituania ma senza successo e alla fine si era rivolta alla Corte europea dei diritti umani che ora le ha dato ragione.

Per la Corte, presieduta dalla giudice Ganna Yudkivska, va applicato il principio della libertà di espressione anche alla pubblicità ed ha quindi condannato la Lituania a rimborsare alla ditta la multa pagata in precedenza, 580 euro, e i danni.

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