Chiedeva il pizzo per conto di Cosa Nostra. Ma l’esattore non era un figlio o figlioccio di un mafioso del luogo. Per la prima volta nelle indagini sulla mafia siciliana, tra gli affiliati compare un extracomunitario, un tunisino. In un’operazione contro il mandamento di San Lorenzo di Partanna Mondello, condotta dalla Dda di Palermo, è stato arrestato Ahmed Glaoui: nato nel 1990 a Tunisi, da anni in Italia, è accusato di associazione mafiosa ed estorsione. L’uomo è stato denunciato da un imprenditore edile a seguito di una serie di vessazioni, l’ultima la richiesta di consegna di 3500 euro.
La presenza di un non siciliano, e non italiano, in Cosa Nostra è una novità assoluta nelle indagini fin qui condotte a Palermo. Secondo gli inquirenti, Glaoui non sarebbe stato un mero riscossore, ma un elemento di spicco, tutt’altro che marginale nella “famiglia” mafiosa guidata da Giuseppe Biondino, figlio di Salvatore, l’ ex autista di Totò Riina, anch’egli arrestato.
Secondo le intercettazioni, i mafiosi di Partanna avrebbero avuto molta stima di lui, ritenuto un uomo di coraggio. Il suo campo di azione era Partanna Mondello, dove si vedeva spesso girare con abiti firmati. Qui gestiva un bar e un centro scommesse.
A parere dei magistrati, gli elementi acquisiti confermano senza dubbio “la piena partecipazione” del tunisino “al sodalizio mafioso”.
Glaoui sarebbe stato convocato in molte riunioni delicate del mandamento, e veniva messo a parte delle decisioni importanti.
La presenza del tunisino nelle fila di Cosa Nostra indicherebbe anche una difficoltà di reclutamento nella zona.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.