Lo sbarco dei migranti a Lampedusa, dopo la manovra spericolata per l'ingresso in porto e l'attracco, ha creato non poche tensioni nel porto di Lampedusa. Come detto la Sea Watch ha provato a "schiacciare" una una motovedetta della Guardia di Finanza per attraccare e far sbarcare i migranti. Subito dopo l'attracco sul molo si è scatenata una "rissa verbale" tra i sostenitori della capitana, Carola Rackete e chi invece la voleva in manette. A guidare la prima fazione l'ex sindaco di Lampedusa, Giusi Nicolini, dall'altro lato invece l'ex vicesindaco della Lega, Angela Maraventano. Proprio l'ex vicesindaco è andata all'attacco: "È una vergogna - ha urlato Maraventano rivolta verso la nave -. Qui non si può venire a fare quello che si vuole, non venite nelle nostra isola se no succede il finimondo". Poi l'affondo e le urla sul molo: "Fate scendere i profughi - ha aggiunto rivolgendosi alle forze dell'ordine - e arrestateli tutti".
Pronta la replica ad alta voce, nel cuore della notte, della Nicolini: "Che vuoi tu, chi sei tu per decidere chi deve venire e chi no". La tensione è poi salita alle stelle quando la capitana è sbarcata ed è stata immediatamente arrestata dalla polizia. "Non avevamo scelta: al comandante, iscritto nel registro degli indagati, non è stata data nessuna soluzione di fronte a uno stato di necessità dichiarato trentasei ore fa e quindi era sua responsabilità portare queste persone in salvo", ha affermato la portavoce di Sea Watch, Girgia Linardi. Infine punta il dito contro l'autorità italiane: "La violazione - ha aggiunto Linardi - è stata non del comandante, ma delle autorità che non hanno assistito la nave per sedici giorni".
Insomma con lo sbarco e l'arresto della comandante non si spegneranno le polemiche. Ora bisogna capire quale sarà il destino giudiziario della capitana che è anche accusata di tentato naufragio: un reato per cui si rischia fino a 12 anni di carcere.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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