Mangiare (bene) a Expo senza farsi spennare? Ecco dove andare guidati dalla nuova app

Meglio puntare sugli etnici: dall'Indonesia al Marocco si mangia con meno di 10 euro Oppure polpette dell'Olanda e spiedini in Malesia. L'Italia si salva con lo street food

Mangiare ad Expo costa parecchio. E si sa. Si va dai 2 euro per una bottiglietta d'acqua ai 13 euro per un piatto (di carta) di trofie al pesto. Ma, a guardarsi bene in giro, si possono anche trovare soluzioni sfiziose a poco prezzo. Soprattutto dando un'occhiata ai menù dei padiglioni stranieri. E così si può anche inventare un'alternativa al panino avvolto nella stagnola che i ragazzi delle scolaresche si portano da casa nello zaino per una pausa sulle panchine a fianco di Eataly. Un peccato se si pensa che a disposizione, nell'arco di un chilometro, c'è il giro del mondo delle specialità culinarie dei paesi più lontani.

Gli affari migliori si fanno con gli stranieri. Lasciamo perdere i menù stellati del padiglione giapponese o i raffinati tagli di carne del ristorante uruguaiano. In Indonesia bastano 10 euro per assaggiare quattro specialità locali in versione take away. Al padiglione del Marocco , un tajine di pollo costa altrettanto. Il«menù del dia» della Colombia propone empanadas de carne a 6 euro e arepa di carne con queso a 8 euro. E non tutti sanno che, in un baretto interno al padiglione colombiano e per niente affollato, si può degustare una varietà infinita di caffè locali a 1,50 euro. Ogni mese vengono proposti due aromi: ora tocca ai chicchi Sierra Nevada, sapore intenso, e a quelli Huila, più delicati. Continuando il viaggio fra i menù low cost, una soluzione gradita a parecchi sembra quella proposta dall' Olanda : polpette e patatine fritte d'asporto, panini e hot dog a 7 euro. E pure pinte di birra da sorseggiare a bordo di una mini ruota panoramica o centrifugati di frutta, verdura e zenzero a 4,50 euro. Abbordabilissimo anche il menù della Malesia : spiedini Satay con spezie a 6 euro, involtini Randang di agnello con uova e patate a 10 euro. Gradita, per gusto e per costo, anche la cucina dell' Angola : gallette di patate e salmone a 8 euro, così come un piatto di crema di carote con zenzero e arancia. Successo per il Belgio , che ha appena aperto il suo bar all'aperto, con birre bianche e patatine tipiche.

L' Italia si salva con il cibo di strada: baracchini di piadine e tigelle, molto meno care rispetto a quelle a 9 euro dei ristoranti regionali, e gli stand della Cascina Triulza, dove si possono degustare, anche gratuitamente, pezzetti di Grana Padano, latticini Soresina, pane nero e biscotti artigianali. Per chi si aspettava un Expo fatto di assaggini gratis a più non posso, forse questa è l'unica valvola di sfogo. Comunque discreta. Per un pranzo in piedi, consigliati anche gli stand brandizzati: i vassoi di affettati Citterio a 10 euro o le crêpes alla Nutella, nel corner dedicato alla crema al cioccolato di Ferrero, a meno di 5 euro.

Oppure i coni gelato di Grom, che ha piazzato un carretto a metà decumano ma che deve tener testa al baracchino della Bielorussia , quotatissimo dai più giovani per il gelato alla vodka. Per bere, non per forza bisogna spendere 2 euro per una bottiglietta di minerale. In giro per il sito, anche se non molto segnalati, ci sono i dispenser di acqua. Gratuita.

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