Da quindici giorni non si registrano partenze, naufragi, morti né sbarchi. Tutto fermo. Dopo i 117 migranti dispersi nel Mediterraneo e l'esplosione del caso Sea Watch, nel mare nostrum sembra tornata calma piatta.
Come mai? Difficile dirlo. Le variabili sono moltissime: la stabilità della Libia, la capacità della Guardia costiera di Tripoli di intercettare i barconi e il meteo. Ma c'è anche un altro fattore da tenere in considerazione: la presenza delle Ong al largo delle coste libiche.
Come rivelato dal Giornale nei giorni scorsi, dopo il recupero di 47 migranti da parte della Sea Watch (era il 19 gennaio), è stata registrata una sola partenza (due gommoni) in dodici giorni. In quel caso i 332 immigrati sono stati presi in carico dalla guardia costiera della Libia, che li ha salvati e riportati indietro. Eppure non è che ci siano stati troppi giorni di maltempo. Sarà un caso, ma in tutti questi giorni (con oggi, fanno 15) a mancare in mare erano proprio le associazioni umanitarie: zero navi solidali, poche partenze.
"Coincidenze?", si chiede il ministro dell'Interno Salvini.
"Senza navi delle Ong davanti alle coste della Libia - scrive su Facebook - guarda caso da 15 giorni non parte più neanche un barcone, e non muore più nessuno". In effetti, spiegava il Giornale, da inizio anno sono arrivati in italia 115 migranti e la maggior parte "è stata recuperata dalle Ong o grazie a una segnalazione delle stesse".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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