Le ong nel Mediterraneo

Mare Jonio soccorre gommone di bimbi alla deriva

A bordo dell'imbarcazione, 26 donne di cui 8 incinte, 22 bambini sotto i dieci anni e 6 minori non accompagnati. La Ong: "Restiamo in attesa di istruzioni". La mossa di Salvini

Mare Jonio soccorre gommone di bimbi alla deriva

"Alle 8.35 di questa mattina la nave Mare Jonio di Mediterranea ha completato il salvataggio di circa cento persone, tra cui 26 donne di cui almeno 8 incinte, 22 bambini di meno di 10 anni e almeno altri 6 minori". Con un Tweet la Ong Mediterranea ha annunciato il salvataggio di 98 migranti a circa 70 miglia a Nord di Misurata.

"Abbiamo individuato - ha continuato Mediterranea - il loro gommone, sovraffollato, alla deriva e con un tubolare già sgonfio con il nostro radar, e per fortuna siamo arrivati in tempo per portare soccorso". L'operazione di salvataggio è durata più di due ore e adesso "le persone sono tutte al sicuro a bordo con noi, ci sono casi di ipotermia e alcune di loro hanno segni evidenti dei maltrattamenti e delle torture subite in Libia. Fuggono tutte dall'inferno".

A bordo del gommone soccorso, 26 donne di cui 8 incinte e 22 bambini sotto i dieci anni. Inoltre la ong ha individuato 6 minori non accompagnati. Tutti provenienti da Nigeria, Camerun, Costa d'Avorio e Gambia.

La ong è ora "in attesa di istruzioni dal centro di coordinamento marittimo italiano, cui ci siamo riferiti mentre ancora il salvataggio era in corso, in quanto nostro Mrcc (Maritime rescue coordination centre, ndr) di bandiera", hanno dichiarato. La nave ha ripreso il largo da pochi giorni, sfidando così il Viminale che si trova ora a dover affrontare di nuovo la Ong.

Il Centro di coordinamento del soccorso marittimo italiano "alla nostra richiesta di istruzioni ha risposto come sempre di riferirci alle 'autorità libiche'", hanno fatto poi sapere dalla nave. "Abbiamo replicato - si legge ancora su Twitter - che sarebbe impossibile per noi riferirci alle forza di un Paese in guerra civile dove si consumano tutti i giorni torture e trattamenti inumani e degradanti, rispetto alla sorte delle persone soccorse, ora a bordo di una nave battente bandiera italiana, e la cui sicurezza è incolumità ricade sotto la nostra responsabili. Abbiamo reiterato pertanto all'Italia la richiesta di istruzioni compatibili col diritto internazionale del mare e dei diritti umani", ha concluso la Ong che sta navigando "in attesa che ci venga indicato un porto sicuro".

E la mossa di Matteo Salvini non si è fatta attendere. Fonti del Viminale hanno dichiarato che il ministro dell'Interno ha firmato il divieto di ingresso, transito e sosta nelle acque territoriali per Mare Jonio. Il provvedimento è stato inviato ai ministri Elisabetta Trenta e Danilo Toninelli. Poi è stata la volta del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti che ha controfirmato il divieto, seguito dal ministro della Difesa Elisabetta Trenta.

Tuttavia, alla firma della Trenta è allegata una nota in cui si evidenzia come, alla luce di "notizie secondo le quali sulla nave, battente bandiera italiana, sarebbero imbarcati anche naufraghi minorenni e donne incinte, si ravvisa l'esigenza di rappresentare la necessità di porre in essere nel più breve tempo possibile forme di assistenza delle persone maggiormente bisognevoli, per l'attuazione delle quali la Difesa si rende immediatamente disponibile".

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