Daniela Martani continua la sua battaglia vegan e animalista e questa volta se la prende con Trenitalia, colpevole di far pagare un troppo alto per cani e gatti.
Ai microfoni di Radio Cusano Campus, l'ex gieffina ha raccontato cosa ha scatenato la sua rabbia: "È successo che venerdì dovevo andare da Barbara D'Urso, con la mia cagnolina Ariel. Non me la sentivo di fare in auto andata e ritorno Roma-Milano in giornata. Così ho deciso di prendere il treno, Alitalia Frecciarossa. Online non c'era la possibilità di fare il biglietto per i cani. Bisognava farlo attraverso il centralino o attraverso la biglietteria. Sono andata alla stazione Termini, ho fatto una fila enorme e quando è arrivato il conto mi sono vista una cifra di 90 euro tra andata e ritorno, solo per Ariel. Cioè 45 euro a tratta. Io ho pagato 74 euro in business class, possibile che il cane paghi più dell'essere umano?".
Effettivamente il prezzo per trasportare il cagnolino della Martani è alto, ma la paladina del vegan ne fa una questione animalista: "Possibile che gli sconti valgano per l'umano, che ha il posto assegnato, ma non valgano per i cani? Non è giusto che i cani nonostante siano sul pavimento del treno, tra le gambe del proprietario, debbano pagare il 50 per cento del biglietto senza potersi nemmeno sedere su una poltrona. I bambini fino a 4 anni non pagano, i cani sì". Secondo la Martani il comportamento di Trenitalia incentiva l'abbandono degli animali che, dice, vengono considerati dall'azienda come una valigia.
Non ci sta l'ex dipendente Alitalia a vedere paragonati i cani ai bambini: "Allora quando devi viaggiare con i bambini che piangono, cagano e pisciano? Il cane deve pagare per il semplice fatto di esistere? E perché allora i bambini rompicoglioni non pagano? Se uno è allergico ai peli cambia posto". E infine promette: "Farò una battaglia per questo".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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