Massoneria, in Umbria il primo "maestro venerabile"

Paul Dongmeza, arrivato dal Camerun nel 1982, entrerà nella storia del Grande Oriente d'Italia

Paul Dongmeza
Paul Dongmeza

Si chiama Paul Dongmeza ed è originario del Camerun. Alla cerimonia del suo insediamento a capo della Loggia Enzo Paolo Tiberi (1325) di Perugia, in programma il 30 gennaio, è stato invitato anche il Gran Maestro Gustavo Raffi. "Sarò davvero onorato se verrà - ha detto Dongmeza in un'intervista che sarà pubblicata sulla rivista Erasmo - la sua presenza è importante perché questo evento fa parte integrante della sua eredità, è una testimonianza del suo mandato, il frutto del lavoro che ha svolto in questi anni in nome dell'uomo. E lavorare in nome dell'uomo sarà sempre anche il mio primo obiettivo".

Arrivato in Italia nel 1982, Dongmeza è laureato in Economia e Commercio. Dongmeza è presidente della Casa delle culture africane dell'Università per stranieri di Perugia e dell'Associazione Umbria Africa, onlus molto attiva nella promozione dell'inclusione sociale dei migranti e alla quale si deve l'organizzazione di due appuntamenti di grande richiamo nazionale e internazionale: "La Giornata di memoria e riflessione contro la schiavitù" - all'inaugurazione nel 2007 vi partecipò il capo dello stato Giorgio Napolitano - e gli "Stati Generali dell'Immigrazione".

Come tutti i maestri venerabili italiani Dongmeza potrà votare per il rinnovo delle cariche nazionali. Raffi non è più ricandidabile per statuto e così in corsa ci sono tre liste. La cerimonia di insediamento è fissata per il 4 e il 6 aprile a Rimini. Nel messaggio inviato pochi giorni fa Raffi ha detto, tra l'altro: "ll 2014 è appena cominciato. Nuove importanti sfide ci aspettano fuori dai nostri templi. Da massoni abbiamo il dovere di affrontarle e di vincerle. Ma per farlo dobbiamo saper investire, non in borsa in bond o azioni, ma su quello che è il bene più prezioso di cui disponiamo: il nostro essere uomini liberi, fedeli a quel patto che ci rende eccezionali e che ci unisce. Quel patto che discende dall'idea che siamo nati tutti uguali e fratelli, dotati di alcuni inalienabili diritti, come il diritto alla vita, alla libertà appunto, alla felicità".

Sul sito del Goi anche un ricordo di Arnoldo Foà,

attore e poeta, morto nei giorni scorsi e che era stato affiliato alla massoneria in una loggia romana nel lontano 1947. Quattro anni prima era stato proprio lui a leggere il comunicato dell'Armistizio dell'8 settembre 1943.

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