Maternità surrogata, l'Ue dice sì al riconoscimento dei figli nati da utero in affitto

La storica sentenza della Corte di Strasburgo sui bimbi nati da gravidanza per altri: "Possono essere trascritti all’anagrafe e adottati"

Maternità surrogata, l'Ue dice sì al riconoscimento dei figli nati da utero in affitto

La madre non biologica può riconoscere il figlio partorito da un'altra donna tramite la surrogazione di maternità. Lo ha statuito la Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo. Ciò significa che il minore bimbo nato da una gravidanza per altri – con l'utero in affitto, per intenderci – può essere trascritto all’anagrafe e adottato.

Insomma, ai bambini nati all'estero con maternità surrogata, cioè usando i gameti del padre e di una terza parte donatrice, va riconosciuto il rapporto di filiazione con la cosiddetta "madre d'intenzione", cioè quella non biologica che ha desiderato e cresciuto il bambino, ma non lo ha appunto partorito, anche nel caso in cui non ci sia alcun legame biologico fra lei e il figlio.

Nel deciderlo, i giudici della Cedu lasciano comunque libertà ai Paesi membri di scegliere con quali mezzi riconoscere questa filiazione, ovvero se con la trascrizione nei registri dell'anagrafe, oppure con l'adozione da parte della madre non biologica.

"Il diritto al rispetto della vita privata del bambino richiede che la legge offra una possibilità di un legame di filiazione tra il bambino e la madre d'intenzionè", scrive il Tribunale in un parere consultivo, che è valido per i quarantasette Stati del Consiglio d'Europa. Le toghe, comunque, sottolineano che questo non implica "che questo riconoscimento debba assumere la forma di una trascrizione sui registri dello stato civile dell'atto di nascita legalmente stabilito all'estero". Il riconoscimento, precisa ancora la Corte, può avvenire per esempio anche tramite l'adozione del bambino da parte della madre d'intenzione.

Il caso

Questa storica sentenza della Cedu arriva in seguito a una richiesta presentata a ottobre dalla Corte di Cassazione della Francia, che aveva chiesto lumi proprio Corte di Strasburgo sullo statuto della madre d'intenzione nel caso di una coppia francese, Sylvie e Dominique Mennesson. Nel 2000 i due gemelli della coppia erano nati grazie alla surrogazione di maternità in California, dove, contrariamente alla Francia, la procedura è legale. Da allora la coppia aveva chiesto invano la trascrizione all'anagrafe transalpina degli atti di nascita Usa dei gemelli, in cui Sylvie e Dominique Mennesson compaiono come unici genitori.

Il commento di Giorgia Meloni

"Abominevole la decisione della Corte europea dei diritti umani che vorrebbe imporre agli Stati che aderiscono al Consiglio d'Europa (tra cui l'Italia) la legalizzazione dell'utero in affitto e delle adozioni gay.

Per Fratelli d'Italia la maternità surrogata rimane una disumana forma di schiavitù e non sarà mai una conquista di civiltà. FdI continuerà a battersi per rendere l'utero in affitto reato universale e per una moratoria internazionale che vieti questa pratica", le parole in merito di Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia.

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