Il medico Fukushima rompe il silenzio: "Non ho mai curato papa Francesco"

Il medico giapponese smentisce la malattia del Papa: "Non ho mai curato Bergoglio". Ma Qn conferma la notizia: "La tesi del complotto non torna". E nelle smentite della clinica americana c'è ancora molto che non torna

Il medico Fukushima rompe il silenzio: "Non ho mai curato papa Francesco"

"Sono state scritte tante falsità, non ho mai curato papa Francesco: l’ho incontrato solo una volta e non credo si ricordi di me". Il neurochirurgo giapponese Takanori Fukushima rompe il silenzio e, in una telefonata con l’Ansa, dalla casa americana di Raleigh, in Nord Carolina, esprime stupore per "l'inattesa sovraesposizione mediatica". Eppure dalla redazione di Qn non arriva alcun passo indietro. Anzi, il direttore Andrea Cangini ribadisce che quanto è stato scritto "è stato verificato". Anche perché nell'articolo non è mai stato fatto il nome di Fukushima.

È vero, Takanori Fukushima, è stato due volte in Vaticano, ma non per ragioni mediche. Ai microfoni dell'Ansa deil neurochirurgo Gaetano Liberti, allievo di Fukushima, che lavora all’Aou di Pisa e presta la sua attività anche nella clinica di San Rossore dove ha sede il Fukushima brain institute, cerca di fare chiarezza sui viaggi a Roma del medico giapponese. "Fukushima non ha mai incontrato il Papa per motivi o ragioni di carattere clinico o sanitario", spiega confermando, invece, i due viaggi fatti dal neurochirurgo giapponese in Vaticano per "incontrare il Pontefice". Se fosse andata diversamente, Liberto e il dottor Michele Caniglia, anche lui membro dell’istituto che porta il nome del medico giapponese, lo avrebbero certamente saputo. "Quel volo in elicottero fatto il 28 gennaio scorso fu approntato d’urgenza solo perché avevamo operato fino al pomeriggio inoltrato a San Rossore e Fukushima doveva raggiungere il Vaticano dove aveva una stanza prenotata in un convento in vista della visita del giorno seguente - spiega Liberti - dato che gli elicotteri non possono decollare con l’oscurità e non c’era modo di arrivare in tempo con altri mezzi, la proprietà della clinica fece omaggio dell’elicottero a Fukushima. Del resto lui è il Maradona della neurochirurgia e chi, potendo farlo, non farebbe un regalo a Maradona?".

"Non parlo italiano - taglia corto Fukushima - forse l’equivoco è nato dall’operazione al cervello che io ho fatto su una persona di fattezze e di età simile a quella del Pontefice, con un nome che suonava simile. Il Papa è una persona molto buona, semplice. Non so perchè - conclude - sia accaduto tutto questo, ma capisco che la sua è una posizione di grande importanza". Molti punti della vicenda ancora non tornano. A partire dalla smentita. Lori Radcliffe, amministratrice dello studio di Fukushima nel Carolina Neuroscience Institute, ha smentito la notizia soltanto ieri. Un ritardo dettato dal fatto che, quando la notizia è esplosa in Italia, in America era notte fonda. Resta la foto (ritoccata) con papa Francesco postata sul blog. "Quello - conclude Liberti - lo considererei un atto di, come dire, civetteria". Ma tra indiscrezioni e smentite, conferma ogni riga dell'articolo e bolla la tesi del complotto come "una cosa grottesca". "È un tipico vizio italiano coniugare elementi spuri, che non hanno niente a che vedere l’uno con l’altro, e intravedere una regia, un disegno, quasi mai vero - spiega Cangini in una intervista al Tempo - mettere insieme il coming out omosessuale dell’allegro monsignor Charamsa, la pubblicazione della lettera al Papa firmata da tredici cardinali e poi la notizia data dal nostro giornale, come fossero parte di un unico piano, è demenza pura". Non solo.

Fukushima ha impiegato tre giorni a smentire una notizia che non è mai stata data. Il Quotidiano Nazionale ha riferito che è stato chiamato in Vaticano per un consulto, non per una visita. "E questo - conclude Cangini non fa certo di lui il medico curante del Santo Padre".

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