Migranti, guardia costiera libica: "Le Ong aiutano i trafficanti"

Le organizzazioni non governative "favoriscono l'immigrazione illegale nel Mediterraneo" e "ostacolano il lavoro" della autorità libiche: così uno dei comandanti della Guardia costiera libica, colonnello Tarek Chenbour, capo del Direttorato generale per la sicurezza delle coste libiche, in un'intervista ad "Agenzia Nova"

Migranti, guardia costiera libica: "Le Ong aiutano i trafficanti"

Le organizzazioni non governative "favoriscono l'immigrazione illegale nel Mediterraneo" e "ostacolano il lavoro" della autorità libiche: così uno dei comandanti della Guardia costiera libica, colonnello Tarek Chenbour, capo del Direttorato generale per la sicurezza delle coste libiche, in un'intervista ad "Agenzia Nova". "La presenza di queste organizzazioni è di ostacolo al lavoro della Guardia costiera nella lotta contro l'immigrazione illegale nella regione. La presenza di queste navi in acque territoriali libiche è inoltre una violazione della sovranità dello Stato", afferma Chenbour. Non solo: il colonnello libico accusa le organizzazioni che salvano i migranti in mare di "aiutare i trafficanti di esseri umani", senza tuttavia specificare in che modo.

Un totale di 3210 persone sono state tratte in salvo nel Mediterraneo venerdì 6 maggio, a cui si aggiungono altre operazioni di ricerca e salvataggio di sabato 7 maggio e altre in corso oggi, domenica 8 maggio. Lo ha scritto su Twitter Flavio di Giacomo, portavoce dell'Organizzazione mondiale per le migrazioni (Oim). Solo la nave Golfo Azzurro dell'organizzazione non governativa Proactiva Open Arms ospita 514 migranti a bordo, navigando nel Mediterraneo "con mare alto e al limite della capacità", secondo quanto riferito da Oscar Camps, fondatore della Ong. Almeno 44.209 migranti e rifugiati sono entrati in Europa attraverso le rotte del Mediterraneo dall'inizio dell'anno fino al 3 maggio scorso, mentre oltre 1.096 persone hanno perso la vita in mare, secondo gli ultimi dati pubblicati il 5 maggio dall'Oim. La stragrande maggioranza dei migranti (37.250) sono giunti in Italia, mentre i restanti 6.959 sono sbarcati in Grecia, Cipro e Spagna.

La media degli arrivi in Italia via mare nei primi quattro mesi dell'anno è di 310 al giorno, in crescita rispetto ai 232 dello stesso periodo del 2016 e dei 218 del periodo gennaio-aprile 2015. Un totale di 1.009 persone sono morte o date per disperse lungo la rotta del Mediterraneo centrale, dalla Libia all'Italia. Gli arrivi complessivi sono inferiori rispetto ai 184.741 ingressi dello stesso periodo del 2016, quando oltre 155 mila persone (in gran parte profughi siriani) erano arrivate in Grecia dalla Turchia attraversando il Mediterraneo orientale.

La cosiddetta rotta balcanica è stata chiusa in seguito all'accordo fra Ankara e Unione europea del 18 marzo 2016. Nel periodo dal primo gennaio al 3 maggio dello scorso anno i morti nel Mediterraneo erano stati 1.379 (966 nella rotta centrale, 376 in quella orientale, 37 nel mare occidentale tra Marocco e Spagna.

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