"A me piace tanto quando vedo le nazioni, i governanti, che aprono il cuore e le porte". Davanti a oltre 40mila fedeli, che sono accorsi in piazza San Pietro per partecipare all'Udienza Generale, papa Francesco torna a pregare per gli immigrati invitando i governanti ad aprire le frontiere per accogliere le centinaia di migliaia di disperati che bussano alle porte dell'Unione europea. "Questi fratelli stanno vivendo una reale e drammatica situazione di esilio - ha detto Bergoglio - lontani dalla loro patria, hanno negli occhi ancora le macerie delle loro case, la paura e spesso, purtroppo, il dolore per la perdita delle persone care".
"Dio si è dimenticato di me". Questa esclamazione, ha affermato papa Francesco, "sale spontanea alle labbra di tante persone persone che soffrono, si sentono abbandonate come i nostri fratelli che stanno vivendo una drammatica situazione di esilio lontani dalla loro patria, con negli occhi le macerie delle loro case e spesso il dolore per la perdita delle persone care". "In questi casi - ha detto Bergoglio nella sua catechesi all'Udienza Generale - uno può chiedersi dove è Dio? Come è possibile che tanta sofferenza possa abbattersi su uomini, donne e bambini innocenti ai quali chiudono la porta quendo cercano di entrare da un'altra parte, e sono lì al confine perchè tante porte e tanti cuori sono chiusi - ha continuato - i migranti di oggi che soffrono all'aria, senza cibo e non possono entrare, non sentono l'accoglienza".
Per rinnovare l'appello all'accoglienza, pronunciato con evidente riferimento alla chiusura delle frontiere lungo la rotta balcanica, Bergoglio ha preso spunto dalla promessa del profeta Geremia che risponde popolo esiliato che tornerà nella sua Terra.
"Dio - ha scandito il Santo Padre - non è assente nemmeno oggi in queste drammatiche situazioni". Per questo, ha concluso, "non bisogna cedere alla disperazione. Il bene vince il male e il Signore asciugherà ogni lacrima e libererà da ogni paura".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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