Migranti in rivolta per avere Sky

Protesta nel centro di accoglienza: vogliamo vedere le partite di calcio

Migranti in rivolta per avere Sky

Toglieteci tutto ma non la serie A su Sky. I migranti ospiti del Cas di Roncolevà, a pochi chilometri da Castelbelforte, in provincia di Mantova, hanno inscenato una dura protesta per ottenere il più fatidico dei diritti civili: poter guardare il calcio sulla piattaforma televisiva a pagamento. La vicenda è raccontata dalla Gazzetta di Mantova. Secondo il quotidiano la mattina di giovedì all’alba una ventina di richiedenti asilo ospiti della struttura si sarebbero riuniti all’esterno della cancellata per inscenare la loro «nobile» protesta. Uno dei rudimentali cartelli esposti dai manifestanti prendeva di mira personalmente la coordinatrice della cooperativa che si occupa dell’accoglienza: «Non vogliamo l’Anastasia». Quando un’operatrice è arrivata per prendere servizio i migranti le hanno impedito l’accesso alla struttura bloccando il cancello d’ingresso dall’interno con un dondolo da giardino e dei carrelli e dopo anche manomettendo il contatore dell’energia elettrica. I dipendenti della cooperativa hanno avvertito i Carabinieri. A intervenire è stato personalmente il comandante della stazione di Isola della Scala, che ha cercato di aprire un dialogo con gli stranieri grazie a un operatore della cooperativa che faceva da interprete: il militare ha chiesto non solo di rimuovere il blocco del cancello e di consentire all’operatrice della coop di prendere servizio, e ha chiesto anche quali fossero le rivendicazioni. Sorprendente la risposta: al netto di qualche lamentela per il cibo (che non manca mai) la richiesta principale è poter seguire le partite su Sky. Evidentemente le sintesi della Domenica Sportiva non sono sufficienti per soddisfare la loro fame di pallone. La protesta è rientrata dopo qualche ora, alle 11, e dopo l’intervento del viceprefetto vicario di Mantova, Angelo Sidoti. E il calcio in tv? Niente da fare. «Forniamo quello che dobbiamo fornire; anzi, in certi casi, anche di più.

Ma non il superfluo. Non abbiamo alcuna intenzione di soddisfare richieste infantili», il commento del presidente della cooperativa Versoprobo Islao Petrarca. Almeno stavolta la partita contro gli immigrati è finita in pareggio.

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