Migranti, rivolta al centro d'accoglienza di Reggio Calabria

Duecento migranti hanno dato vita questa mattina a una protesta violenta al centro d'accoglienza della città calabrese. Lamentano le scarse condizioni di vita

Migranti, rivolta al centro d'accoglienza di Reggio Calabria

È scoppiata la rivolta dei migranti in un centro di accoglienza a Reggio Calabria, dove questa mattina circa duecento richiedenti asilo hanno dato vita ad una protesta per abbandonare la città ed essere trasferiti nel nord Italia.

I profughi, fra cui moltissimi minori, si sono asserragliati all'interno della struttura situata nel quartiere Archi sbarrando il cancello del cortile con cassonetti della spazzatura ed alcune brande. Le agitazioni si sono protratte per circa otto ore a partire dalle sei di questa mattina.

Sul posto sono intervenuti gli uomini della polizia di Stato in assetto antisommossa e il questore vicario Roberto Pellicone.

I migranti si lamentavano per le condizioni di vita all'interno del centro. Un reportage della testata locale strettoweb mostra infatti come i richiedenti asilo siano costretti all'interno di ambienti inadatti ad ospitare delle persone (ad esempio la palestra) e con servizi sprovvisti di acqua corrente. I profughi inoltre denunciavano la scarsa quantità di cibo ("ce lo dobbiamo dividere ed abbiamo fame, è troppo poco") e i pochi vestiti (hanno una maglietta e un paio di pantaloncini da cambiarsi ogni cinque giorni).

Secondo la popolazione locale e le associazioni incaricate dell'accoglienza, invece, queste

lamentele sarebbero solo strumentali al desiderio degli immigrati di essere trasferiti in un'altra parte dello Stivale. Magari nelle grandi città del nord Italia.

Per ora, però, dovranno restare a Reggio.

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