Non è detto che la Germania risolverà il caso Alan Kurdi. Ma almeno sembra aver deciso - alla fine - di farsi carico del suo destino. La nave di Sea Eye è ancoradi fronte alle coste di Lampedusa, naviga avanti e indietro in attesa che si sblocchi la "situazione politica". Il "pendolamento" tra le onde alte è dovuto al divieto, imposto ieri dal Viminale, di attracco nei porti italiani. La Ong non può mettere piede, o prua in questo caso, nelle acque territoriali nostrane. "Ho fatto presente al collega tedesco che è un problema loro e visto che le bandiere non si danno a caso", dice Salvini che già ieri aveva invitato il capitano della nave a cercare "un porto sicuro ad Amburgo".
La Merkel, grande sostenitrice del patto Onu per le migrazioni, ultimamente sembra aver cambiato linea sulle porte aperte, anche a causa delle difficoltà nel gradimento elettorale. Ma ora si trova di fronte ad una nuova sfida: la Alan Kurdi batte bandiera tedesca e anche i 17 membri dell'equipaggio sono in maggioranza di quella nazionalità, non può lavarsene le mani. "Sono contento di aver coinvolto per la prima volta due ore fa un governo, quello tedesco, che si è fatto carico dell'ennesima nave, dell'ennesimo sbarco - esulta Salvini - Quindi le acque territoriali sono difese".
In realtà la soluzione potrebbe rivelarsi il solito rimpallo tra capitali europee. Il governo federale tedesco si dice pronto sì ad accogliere alcuni dei migranti del natante, ma non tutti. Merkel non si sente l'unica responsabile del destino degli immigrati soccorsi a 20 miglia dalla Libia. Per il ministro dell'Interno, Horst Seehofer, il caso si risolverà solo con una "azione comunitaria" dell'Europa. Tradotto: spetta all'Ue intervenire, magari redistribuendo i migranti. "Siamo ancora a miglia di distanza da una soluzione europea - lamenta Seehofer - La Commissione dovrebbe essere molto, molto più attiva".
In questi mesi, infatti, a Bruxelles si è cercato di trovare un accordo che evitasse situazioni di stallo come questa. Dopo le diverse occasioni in cui è già successo (basti pensare al caso Diciotti in Italia o a quello di Sea Watch/Sea Eye a Malta), i grandi del Vecchio Continente non sono riusciti a trovare una linea comune e a lungo termine. Quando era l'Italia a doversi far carico dei migranti, Macron&Co stigmatizzarono la politica delle porte chiuse di Salvini. Ora, però, la palla è in mano alla Germania. Otterrà lo stesso trattamento?
L'Italia intanto ha autorizzato lo sbarco di due bambini con le loro mamme. Una volta toccata terra a Lampedusa, in base a un accordo tra Roma e Berlino, dovrebbero prendere la via della Germania. Il ministro dell'Interno italiano non sembra infatti disposto a fare passi indietro.
"La nave 'Alan Kurdi' si trovava a poco più di 20 miglia dalla costa libica - attacca il leghista - ma ha ha percorso ben 172 miglia per avvicinarsi all'Italia, ha fatto 7 volte la distanza dalla Libia per un motivo politico ed economico". In Italia non entrerà. Spetta alla Merkel farsene carico.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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