Migranti, il vescovo di Milano: "Occorre contaminarci"

L'arcivescovo di Milano, Mario Delpini, difende i flussi migratori: "Fenomeno epocale". E avverte: "Cambiamenti inediti"

Migranti, il vescovo di Milano: "Occorre contaminarci"

La parola chiave è "contaminazione". Per l'arcivescovo di Milano, Mario Delpini, il fenomeno migratorio va accolto e "appreso". Una "sfida" di fronte ad un "fenomeno epocale" in cui "siamo immersi" e da cui "non è più possibile prescindere".

Durante la celebrazione eucaristica vigiliare della festività della Presentazione del Signore al Tempio, nel Duomo di Milano, il vescovo meneghino tprna a parlare di migranti. E lo fa nei giorni in cui l'attenzione politica e mediatica è tutta concentrata su quanto sta succedendo tra Siracusa e Catania con la nave di Sea Watch.

Secondo Delpini i flussi migratori, l'incremento della popolazione di origine straniera e gli immigrati di 'seconda generazione', sono "tutti elementi che interrogano e sfidano tanto la Chiesa quanto la società". Un fenomeno destinato "per sua natura a segnare le nostre relazioni e il rapporto tra le culture e i popoli, introducendo cambiamenti inediti dai quali non è più possibile prescindere".

E visto che dai flussi migratori non si può prescindere, per l'arcivescovo meneghino "occorre apprendere ad abitarli, a rigenerarci e a creare nuovi soggetti attraverso l'incontro e la 'contaminazione' con nuove esperienze visioni del mondo (fenomeno che abbiamo designato con il termine di meticciato di civiltà e di culture)".

Non è la prima volta che i vescovi si schierano a favore dell'accoglienza.

Anzi: con il ministro dell'Interno Salvini è in corso un braccio di ferro non indifferente sul tema dell'accoglienza. Ecco perché, alla luce della posizione della Cei sui flussi migratori, le parole di Delpini non sorprendono. Ma sono un nuovo capitolo dello scontro tra la Chiesa e l'attuale governo.

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