Migranti in villa con piscina, i cittadini scatenano la rivolta

In una frazione di Ferrata trenta migranti sono stati destinati a una struttura di lusso con ogni comfort e quattro ettari di parco. Ma i cittadini non ci stanno

Migranti in villa con piscina, i cittadini scatenano la rivolta

La nuova sistemazione dei migranti, in quella villa con piscina e quattro ettari di parco, non è proprio andata giù agli abitanti di Gaibanella.

In questa frazione di mille anime di Ferrara, in Emilia-Romagna, è scoppiata la rivolta dopo che l'amministrazione ha fatto sapere che una trentina di richiedenti asilo nella lussuosa Locanda della Luna, una struttura normalmente adibita a bed & breakfast con ogni genere di comfort.

Una dimora che è parsa fuori luogo agli abitanti della frazione, che hanno fatto irruzione durante l'incontro con l'assessore Chiara Sapigni, impegnata proprio nello spiegare alla cittadinanza le modalità dell'accoglienza. Capitanati da esponenti locali della Lega Nord e da Casa Pound, racconta la stampa locale, i contestatori hanno subissato l'assessore di fischi e insulti.

Ma su questa protesta si è innestato un piccolo giallo. I proprietari della villa sostengono infatti di non sapere nulla dell'arrivo dei richiedenti asilo, dando il via a un braccio di ferro legale con la cooperativa Camelot, che ne gestisce l'accoglienza. Secondo quanto riferisce la Lega, "i vecchi affittuari della villa, già denunciati dal proprietario, avrebbero subaffittato di propria iniziativa la villa alla cooperativa d'accoglienza."

"La situazione è imbarazzante - attacca il capogruppo leghista in Regione Emilia Romagna Alan Fabbri - Una cooperativa che riceve soldi pubblici dovrebbe verificare se la

proprietà è d’accordo prima di utilizzare i locali di altri per i propri scopi. I cittadini non ne possono più, siamo al loro fianco. Con la Lega, a Gaibanella, i clandestini non arriveranno. E siamo pronti ad azioni eclatanti”.

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