La sua chiesetta di Claviere, al confine tra Italia e Francia, è occupata da un gruppo di 70 migranti che notte dopo notte tentano di scalare la montagna per raggiungere il Paese d'Oltralpe e provare a costruirsi una vita diversa. Don Angelo Bettoni l'altra sera, scopa in mano, è andato ad abbattere il segno di quella occupazione delle salette parrocchiali, il drappo bianco con scritto "Chez Jesus" perché - dice lui - con tutto il rispetto per Papa Francesco, quella casa è la sua.
In effetti non deve essere facile convivere con un movimento di persone che negli ultimi tempi ha ripopolato una zona un tempo tranquilla. La via per arrivare in Francia è più facile di quella di Bardonecchia dove tanti migranti perdono la vita o vengono intercettati dai gendarmi francesi e rispediti in Italia. Come il caso della donna incinta intercettata nella neve e morta dopo il parto.
"Il drappo - scrive oggi Repubblica - i ragazzi di "Briser les frontieres" l'hanno riappeso subito: in fondo è ormai la bandiera di questa specie di nave pirata. L' hanno occupata giovedì per dare asilo a una ben strana ciurma di bucanieri, una settantina di migranti africani". Qui mangiano, giocano a calcio balilla, attendono la notte nella speranza di poter partire e di non essere scovati dalle motoslitte di Parigi.
"Qui non si fa assistenza ma si prova a liberare questa povera gente dallo sfruttamento - dice una delle attiviste italiane andate al confine per aiutare ad abbattere le frontiere europee - il nostro è un atto politico. E non è emergenza, è quotidianità. Ogni persona ha il diritto di scegliere la propria vita e il proprio luogo, fuori da qualunque percorso istituzionale. L'ipotesi dello sgombero non ci spaventa e continueremo finché serve".
Il don però non ci sta.
"Nessuno mi ha chiesto il permesso di entrare in canonica - dice a Libero - se lo avessero fatto, forse avrei anche potuto accettare e organizzare meglio i servizi di ospitalità. Così mi sembra che si agisca nella totale illegalità. In queste condizioni non si può continuare e spero che le autorità sgombrino il salone parrocchiale".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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