Colpire l'opinione pubblica dei Paesi europei. E farlo con una lunga scia di morte nel tratto di mare che separa l'Italia dal Nord Africa. Sarebbe questa una delle strategie che il sedicente Stato islamico intende mettere in atto, realizzando una carneficina di migranti.
Secondo una serie di intercettazioni, che - dice il Messaggero - i servizi segreti italiani ritengono attendibili, i miliziani sarebbero pronti a far partire mezzo milione di migranti dalle coste libiche, un numero spropositato, che renderebbe impossibili le operazioni di soccorso dei barconi lasciati in mare alla deriva.
Se 700mila sono quelli che aspettano di partire, allora il piano è quello di svuotare quasi del tutto il bacino di persone costrette a ingrassare le tasche dei trafficanti. Un'idea sulla cui attendibilità arrivano conferme anche dai servizi stranieri e dal particolare, non trascurabile, che negli ultimi tempi pescherecci e barconi che vengono poi riutilizzati per i viaggi della speranza stanno sparendo con una rapidità mai vista prima.
Nonostante le intercettazioni, fonti dell'intelligence sentite dal quotidiano romano sostengono che al momento il traffico di migranti non sia tuttavia un'attività fondamentale per il jihad libico più vicino all'Isis. Soltanto pochi trafficanti fanno direttamente rapporto al sedicente Stato islamico, ma le cose potrebbero cambiare.
D'altronde solo pochi giorni fa fonti qualificati facevano sapere al Giornale che dietro l'ultima, grande tragedia in mare, non c'era affatto una
casualità. "Quei 344 poveretti non sono andati a fondo per caso. Erano degli autentici condannati a morte. La loro disgrazia doveva servire a far ripartire Mare Nostrum". E a condizionare le scelte del governo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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