Gli agenti bloccano il pusher nigeriano: violenta collutazione

Gli agenti della squadra mobile avevano iniziato a seguire i suoi spostamenti fin dalla stazione ferroviaria a causa dei suoi numerosi precedenti per spaccio

Gli agenti bloccano il pusher nigeriano: violenta collutazione

Era da tempo già noto alle forze dell’ordine il nigeriano di 32 anni in cui si sono imbattuti nel pomeriggio di ieri gli agenti della squadra mobile di Modena, durante una normale operazione di pattugliamento del territorio.

I suoi numerosi precedenti per spaccio di sostanze stupefacenti sono suonati come un campanello d’allarme per i poliziotti, che hanno quindi deciso di seguirne gli spostamenti, a partire dalla stazione ferroviaria, dove si aggirava in modo circospetto.

Ed in effetti lo straniero non ha deluso le aspetttive degli uomini in divisa. Dopo aver ricevuto una telefonata al cellulare, infatti, il 32enne ha raggiunto via Nicolò dell’Abate, per cedere quindi della droga in cambio di denaro. Il pedinamento è proseguito verso il parco di Novi Sad, zona tristemente nota per il dilagante fenomeno di spaccio. In breve tempo gli agenti hanno potuto assistere alla conclusione positiva di altre 5 cessioni di stupefacenti.

Poco prima di intervenire, tuttavia, lo straniero si era già reso conto della loro presenza, ed ha quindi fatto in modo di far perdere le proprie tracce, fuggendo in sella ad una bicicletta. Sentendosi braccato, una volta giunto all’altezza dell’università in via Berengario, il nigeriano ha tentato una manovra elusiva abbandonando il mezzo a due ruote per far nuovamente ritorno di corsa verso il parco di Novi Sad. Agli agenti non è tuttavia sfuggito il depistaggio, ed in breve gli sono stati addosso. Dopo una colluttazione con lo straniero, per nulla intenzionato a cedere, i poliziotti sono riusciti ad arrestarlo ed a condurlo presso gli uffici della questura di Modena.

Addosso aveva ancora 54 grammi di marijuana e due cellulari, oltre a 165 euro in banconote di piccolo taglio, sicuro provente dell’attività di spaccio,

ben documentata dagli uomini in divisa e dalle videocamere di sorveglianza presenti nella zona del Parco.

In attesa del giudizio direttissimo, il 32enne rimarrà dietro le sbarre di una cella di sicurezza.

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