Ne ha di coraggio monsignor Giancarlo Perego, direttore generale della cooperativa Migrantes, per affermare che i cristiani uccisi lo scorso 14 aprile in pieno Mediterraneo siano stati fatti fuori semplicemente a causa del "terribile dramma della disperazione e della miseria umana". Se i musulmani hanno deciso di eliminare quelle 12 persone e di lasciar perdere le altre è semplicemente perché, per un musulmano, la vita di un infedele vale molto di meno di quella di un seguace dell'islam, come del resto recita il Corano: "Uccideteli ovunque li incontriate", così per citarne una caso.
Perché è vero che questi omicidi possono essere il frutto della disperazione e della miseria. Ma perché minimizare quando si tratta di omicidi religiosi? Forse un monsignore dovrebbe pensare che ci troviamo di fronte a dei martiri, uccisi in odium fidei? Perché un uomo di Chiesa non riesce a guardare più in là dell'umano e vedere oltre alla miseria e alle guerre?
Giustamente monsignor Perego fa notare che "solo 6 Paesi su 28 accettano i richiedenti asilo. Mentre l'Italia è costretta ad accogliere un numero spropositato di persone". Chi sono allora i fessi? Noi italiani o chi, invece, cerca di salvaguardare la propria terra? E non ci si può nemmeno arrabbiare con quelle regioni del Nord "dove oggi viene accolta una persona ogni duemila abitanti". Anzi: forse sono proprio queste regioni ad aver compreso davvero cosa significhi aiutare un immigrato. Se arrivano, poniamo, 10mila immigrati in pochi giorni, come del resto sta succedendo proprio in queste settimane, non si potrà mai dare loro quella dignità che lo stesso monsignore chiede. Il motivo è presto detto: l'Italia non è, piaccia o non piaccia, in grado di farlo.
E ce ne vuole per minimizzare dicendo che quelli relativi agli sbarchi di questi giorni "sono numeri ancora insignificanti". Quanti morti, questi sì causati dalla disperazione, ci sono stati perché i migranti hanno capito che l'Italia è il Paese del Bengodi e che quindi sono disposti a tutto, anche a rischiare la pelle, per arrivarci. E non vale dire: "Sì, ma anche noi siamo stati immigrati". Una verità sacrosanta, per carità. Ma l'America dell'Otto e del Novecento non era l'Italia di Renzi: prima di poter metter piede sul continente si doveva passare una trafila incredibile di procedure e di controlli.
A volte umilianti. Era questo che l'America chiedeva a ogni immigrato: sii un buon cittadino, sano e con voglia di lavorare. Ed è questo che l'Italia non osa più chiedere. Preferisce accogliere. O, meglio, farsi invadere,- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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