È morto il "contabile di Auschwitz". Oskar Groening, condannato nel 2015 a quattro anni di carcere per complicità nell'assassinio di almeno 300mila persone nel campo di concentramento tedesco, è deceduto venerdì scorso in ospedale. A dicembre la Corte costituzione di Karlsruhe aveva stabilito che l'ex membro delle SS avrebbe dovuto dovuto scontare la pena in galera nonostante avesse novantasei anni.
Recentemente l'avvocato di Groening aveva presentato una richiesta di grazia. Il caso aveva occupato per settimane il dibattito pubblico tedesco. Quello al "contabile di Aushwitz" è probabilmente uno degli ultimi processi a uno dei responsabili dell'Olocausto. Data l'età avanzata i nazisti imputati non sono più ritenuti processabili. E questo sta sollevando un'infinità di polemiche. Negli ultimi anni, però, c'è stata una vera e propria svolta nel modo in cui la giustizia della Repubblica federale ha iniziato ad affrontare gli orrori del Terzo Reich. "Per decenni - fa notare lo Spiegel - le autorità si erano limitate a perseguire solo coloro che avevano fatto parte della dirigenza o del comando militare dei lager, ossia coloro che si fossero personalmente macchiati di omicidio, o che fossero stati segnalati per atti di particolare crudeltà". Tanto che in Germania sono stati condannati solo 29 dei complessivi 6.500 membri delle Schutzstaffel che sono sopravvissuti alla Seconda guerra mondiale. Nella Ddr, invece, i condannati sono stati in tutto una ventina.
Nel 1985 l'inchiesta nei confronti di Groening era stata chiusa perché i giudici ritenevane che non vi fossero sufficienti prove in merito ad omicidi commessi dall'ex "contabile" attivo nel campo di Auschwitz. Lo stesso Groening non aveva mai negato cosa aveva fatto in passato: era stato una delle poche SS ad avere pubblicamente accettato di parlare delle proprie responsabilità. Non solo. Si era anche contrapposto ai negazionisti spiegando che con la sua testimonianza voleva "aprire gli occhi a tutti". Nel 2014, poi, il tribunale di Hannover aveva cambiato la linea su Groening. "Le sue stesse dichiarazioni dimostrano che sapeva dei crimini contro l'umanità commessi ad Auschwitz - avevano affermat i giudici - e nonostante ciò vi aveva preso parte". A lui spettava, infatti, l'organizzazione delle uccisioni di massa. Faceva in modo che continuasse tutto perfettamente, senza intoppi di sorta.
"Io mi sento colpevole di fronte al popolo degli ebrei, perché sono stato tra coloro che hanno compiuto questi crimini, senza che io sia stato materialmente colpevole - aveva detto in una intervista allo Spiegel - chiedo scusa il popolo ebraico, al Signore Iddio chiedo perdono".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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