Il naufragio del 3 ottobre 2013, avvenuto a poche miglia da Lampedusa, costò la vita a 366 persone. Oggi lo scafista di quel barcone, il 36enne tunisino Khaled Bensalem, è stato condannato a diciotto anni di reclusione e una multa di dieci milioni di euro per naufragio colposo e "morte provocata come conseguenza di un altro reato". È la sentenza emessa dal gup di Agrigento, Stefano Zammuto.
L’esclusione del dolo ha evitato una condanna molto più severa. La pena, ridotta di un terzo per effetto del rito abbreviato, sarebbe stata di 27 anni. Nel processo si è costituito parte civile solo il Comune di Lampedusa. A tradire Bensalem sarebbe stato il colore della pelle.
I sopravvissuti, quasi tutti eritrei e quindi molto più scuri di lui, interrogati dalla squadra mobile di Agrigento lo avevano definito "white man" (uomo bianco). Il suo assistente, anch’esso tunisino, sarebbe morto nel naufragio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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