"Non dovevano essere scarcerati". E i marocchini torna a spacciare e si dileguano

Tre pusher clandestini scarcerati dalle toghe di Prato. Ma la Cassazione: "Dovevano restare in galera". Ma ormai sono fuggiti

"Non dovevano essere scarcerati". E i marocchini torna a spacciare e si dileguano

Erano stati arrestati lo scorso aprile a Prato per sapccio di droga. Ma tre marocchini irregolari e con precedenti alle spalle erano stati scarcerati dal giudice. I nordafricani erano stati sorpresi a vendere droga in uno stabile occupato abusivamente nell’area industriale “Candeli”. Il tribunale non solo li ha rimessi in libertà, ma ha restituito loro i proventi dello spaccio. Il giudice non aveva convalidato l'arresto, dando ragione alla difesa e ritenendo illegittima la perquisizione dei carabinieri. Perquisizione nel corso della quale, come scriveva Il Tirreno, erano stati trovati e sequestrati 850 euro in contanti, 75 grammi di hashish e 26 grammi di cocaina in parte già suddivisa in dosi. Il togato aveva dato ragione ai difensori dei tre nordafricani che contestavano l'arresto in quanto mancava una denuncia formale e la segnalazione era arrivata da fonti anonime.

Cosa è successo adesso? A denunciarlo è il parlamentare di Fratelli d'Italia Giovanni Donzelli. "A distanza di sei mesi la Cassazione ha stabilito che avrebbero dovuto restare in carcere, solo che nel frattempo si sono dileguati e non si trovano più. Ecco fatta la frittata. E ora chi paga? Questi personaggi continueranno a beffarsi dell’Italia: un sistema così fa schifo, premia i criminali e rende inutile il lavoro delle forze dell’ordine.

Presenterò una nuova interrogazione al governo perché ci dia notizie dei tre uomini: per noi di Fratelli d'Italia devono essere espulsi immediatamente e scontare la pena a casa loro".

E ancora: "Ora i tre uomini dovranno essere processati, ci manca solo che oltre al danno di aver fatto fuggire tre criminali gli italiani debbano pagare anche le spese della giustizia".

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