Sicilia, Calabria e Puglia ma non solo. I migranti arrivano in Italia attraverso le rotte mediterranee, ma anche passando dal confine orientale, attraverso la porta che dà accesso al nostro Paese dal Friuli Venezia-Giulia.
E la via balcanica è sempre più battuta, con un aumento degli arrivi del 107% nell'ultimo anno: a confermarlo è l'agenzia europea per le frontiere esterne Frontex, che spiega come nei primi due mesi del 2015 le persone entrate in Italia per quella via siano più del doppio rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Si tratta di un aumento molto consistente, se si considera che nello stesso periodo dalle coste del nord-Africa il dato è cresciuto "solo" del 42%.
I profughi, spiega il quotidiano triestino Il Piccolo, arrivano dalla Turchia, passano poi in Grecia o in Bulgaria e quindi risalgono la penisola balcanica sino al confine italiano, che attraversano senza troppi problemi per poi, generalmente, presentare la richiesta di asilo. Ottenuta la protezione garantita dallo status di rifugiato, molto spesso provano a passare in Germania o nei Paesi del Nord Europa. Spesso, però, al confine austriaco vengono respinti senza molte cerimonie e frettolosamente "riconsegnati" all'Italia.
La rotta balcanica è battuta soprattutto da migranti provenienti da afghani, pachistani ed iracheni, ma raccoglie
profughi da tutto il bacino del Medio oriente. A cui, naturalmente, si sommano i disperati che sbarcano in Sicilia e il Viminale riassegna ai comuni friulani, che già sono arrivati ad ospitare 1800 persone.
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